Paolo Becchi: “il Coronavirus e il business delle chiusure per le Elites”

di Paolo Becchi e Giovanni Zibordi
Le Elites sono contente del lockdown perché attraverso di esso si sono arricchite. Il lockdown è in fondo un nuovo modo di fare politica, mai utilizzato prima… Ma a poco a poco si è rivelato una manna per l’elite globale tecnologica e finanziaria.
Le scuole e le università pubbliche sono chiuse in Italia come in buona parte degli Stati Uniti, perché i giovani che si incontrano diffondono il virus. Il quale virus però non contagia nelle scuole private, dal momento che, come si legge ad esempio su Bloomberg, “le boarding school delle elite sono tutte aperte e fanno lezione “in presenza” con tutti gli insegnanti e studenti in classe come prima”.
Nel nostro piccolo succede la stessa cosa. A Modena ad esempio, la principale scuola privata è aperta, perché se paghi molto per istruire i figli privatamente nella retta è compresa l’immunità ai coronavirus. Allo stesso modo, se un migliaio di persone lavora in una grande azienda, come i mega centri logistici di Amazon non c’è pericolo di contagio, mentre se gli stessi dipendenti si incontrano in un ristorante si infettano, così ha stabilito il Comitato Tecnico Scientifico del governo…

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La Gente inizia a manifestare serie infiammazioni scrotali…

di Marcello Pamio
Centinaia di milioni di persone chiuse dentro casa da settimane per impedire una epidemia, che stando ai numeri sta facendo molti meno morti di tantissime altre epidemie e/o malattie.
Stiamo parlando di persone sane che sono state segregate dentro le mura domestiche per impedire la pandemia. Non era mai era successo prima: la quarantena infatti riguardava i malati e tutt’al più i parenti dei malati. Non certo un intero paese!
Ovviamente lo sanno anche i bambini che se tiri troppo la coperta da una parte, l’altra si scopre, e la gente infatti ha iniziato a mangiare la foglia… Le persone iniziano a capire che sotto-sotto ci sono altre motivazioni che hanno spinto alla chiusura totale di un paese come l’Italia, facendolo precipitare nelle fauci di una dittatura spaventosa. Motivazioni che poco ci azzeccano con un piccolissimo esponente della famiglia dei coronavirus.
Ma grazie a questo “agente” e soprattutto grazie alla paura del contagio e quindi al panico della morte, infatti stanno cercando di cambiare la mente, il cervello e lo stile di vita dell’uomo. Desiderano un cambio antropologico e spirituale. Sta a noi accettare o meno questa narrazione da film di fantascienza…

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