L’Universo Parallelo che “va indietro nel tempo” rilevato dagli scienziati della Nasa

di Marisa Menna
La scoperta realizzata in Antartide dal professore Peter Gorham potrebbe annunciare un “nuovo modello di fisica”.
Università di Hawaiʻi a Mānoa. Il professore di fisica Peter Gorham, insieme a un team di ricercatori, ha scoperto nuove prove che suggeriscono che alcune particelle antartiche non si adattano al modello standard di fisica. Le particelle sono state rilevate e scoperte con l’antenna transiente a impulsi della Nasa (ANITA).
ANITA possiede un pallone di grandi dimensioni che è stato progettato per rilevare e captare gli impulsi che avvengono dall’interazione tra i raggi cosmici con i ghiacci dell’Antartide. Durante i voli tra dicembre 2006 e dicembre 2014, ANITA ha rilevato un flusso di particelle ad alta energia che esplode dal ghiaccio e ricorda una pioggia di raggi cosmici rovesciata…

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Il fisico Sean Carroll: “esistono Universi Paralleli e li esploreremo”

di Gianluca Riccio
Il fisico teoretico Sean Carroll è convinto che presto avremo gli strumenti per esplorare adeguatamente il Regno Quantico e gli infiniti universi che cela.
Le regole della fisica che studiamo a scuola e a cui ci riferiamo ogni giorno possono avere senso per noi, ma su scala molto ridotta quel senso si rompe del tutto. A livello quantico, il vuoto dello spazio sta bollendo con minuscole particelle che spuntano costantemente dentro e fuori l’esistenza.
Particelle minuscole che compongono i mattoni di tutto non hanno neanche una posizione prestabilita, solo un range di possibili posizioni, dettate da complesse regole di probabilità. Il fisico teorico Sean Carroll afferma che il fatto che minuscole particelle come elettroni e fotoni non abbiano un posto fisso nell’universo, è la prova che ci sono molti universi paralleli. Gli universi paralleli esiston, dice convintamente…

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L’ “Effetto Mandela” e gli Universi Paralleli

di Massimo Mazzucco
C’è un nuovo termine con il quale dovremo presto imparare a convivere. Si chiama “Mandela effect”, ed è una nuova teoria che sta spopolando in rete. Secondo questa teoria, capita spesso che “un vasto gruppo di persone ricordi chiaramente qualcosa che secondo i dati disponibili non risulta invece essere avvenuto”.
Tutto iniziò tre anni fa, quando una certa Fiona Broome si rese conto di ricordare chiaramente che Nelson Mandela fosse morto in prigione negli anni ’80, mentre risulta dalle cronache che sia morto in piena libertà, nel 2013. Fiona però era assolutamente certa di ricordare addirittura le immagini televisive del funerale di Mandela negli anni ’80, e cominciò a condividere questi suoi dubbi in rete.
Scoprì così che c’erano moltissime altre persone che ricordavano – esattamente come lei – di aver visto in tv il funerale di Mandela negli anni ’80. Fiona aprì così un blog chiamato “Mandela Effect”, che fu presto subissato di visite, al punto da aver mandato ripetutamente in crash il server che lo ospitava. Presto la gente cominciò a farvi confluire tutti i casi personali, nei quali ricordavano con certezza qualcosa che invece, dai dati ufficiali, non risultava essere avvenuto.
Ecco alcuni esempi dei casi più popolari di “Mandela Effect”:
1. Moltissime persone ricordano, con vivida lucidità e certezza assoluta, di aver visto negli anni ’90 un film intitolato “Shazaam”, la storia del genio che esce dalla bottiglia. A quanto pare però questo film non è mai esistito…

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L’illusione della morte

L’uomo ordinario è un perfetto ignorante. Non nel senso dispregiativo del termine, ma perché in realtà, non conosce la struttura della materia e le leggi che regolano il mondo e la vita. Conosce soltanto la realtà oggettiva legata al mondo fisico ed è convinto di spiegare tutto con la “scienza”.
Di conseguenza è convinto che con la morte fisica del corpo, tutto finisca o nella migliore delle ipotesi, che ci sia una sorta di giudizio finale, per decidere dove debbano vivere le anime in eterno.
Ma come ci insegnano l’antica tradizione esoterica e i maestri spirituali, non esiste soltanto il mondo fisico, bensì altre dimensioni in cui l’uomo vive con i suoi rispettivi corpi (o veicoli). Oggi, anche diverse teorie scientifiche di fisica quantistica, avvalorano questa ipotesi, sostenendo che oltre al mondo conosciuto esistono degli universi paralleli, introducendo il concetto di “multiverso”…

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Trovata la prima prova di un Universo parallelo?

Un recente studio su un’anomalia spaziale che aveva lasciato perplessi gli scienziati per anni, potrebbe aver dato qualche indicazione su una effettiva esistenza di un universo parallelo, e potrebbe dunque provare la validità della “Teoria del Multiverso”.
Misurando la radiazione cosmica di fondo in tutto l’Universo, anni fa gli scienziati sono rimasti molto sorpresi davanti a un’anomalia spaziale molto particolare: una “macchia fredda” a circa 1,8 miliardi di anni luce di distanza, la cui temperatura era di circa 0,00015 gradi centigradi minore dei suoi dintorni.
Inizialmente, gli astronomi hanno spiegato la singolarità invocando la quantità di materia contenuta in questa regione; un’area con circa 10 mila galassie in meno, rispetto ad analoghe sezioni dello spazio con essa confrontabili…

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Universi paralleli, storie di persone spuntate dal nulla

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Esistono fenomeni e teorie che sfidano le nostre conoscenze attuali, che stimolano l’immaginazione e aprono a nuove possibilità. Sono argomenti a volte controversi, per i quali l’ultima parola rimane al lettore.
Nel 1850, in una piccola città vicino a Francoforte (Germania), uno strano personaggio chiamato Jophar Vorin fu trovato per strada in stato confusionale dalle autorità e interrogato. John Timbs scrisse di Vorin nel suo “Year-Book of Facts in Science and Art” del 1852, libro che da altre riviste di quel tempo fu elogiato per l’accuratezza dei fatti riportati. Timbs ha scritto: «È confermato, nei carteggi di Berlino, che alla fine del 1850, uno straniero fu preso in custodia in un piccolo villaggio del distretto di Lebas, vicino a Francoforte sull’Oder, dove si trovava a vagar, senza che nessuno abbia potuto capire da dove fosse arrivato»…

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Il Triangolo delle Bermuda

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Il Triangolo delle Bermuda è un’area geografica di circa 3.900.000 km compresa fra le Bermuda, Puerto Rico e Melbourne in Florida (dal 55°O all’85°O e dal 30°N al 40°N), in cui sono inspiegabilmente scomparsi navi e aerei.

Fra le scomparse più celebri, quella del volo 19, cinque aerosiluranti statunitensi partiti da Fort Lauderdale (Florida) il 5 dicembre 1945 per una normale esercitazione che non fecero più ritorno insieme con l’idrovolante inviato per le ricerche. Ma abbondano gli episodi di navi scomparse o trovate abbandonate con il cibo ancora caldo nei piatti, aerei spariti senza aver lanciato alcun segnale di soccorso. L’assenza di relitti suffraga il mistero che circonda la regione e dà adito a svariate ipotesi: raggi mortali provenienti da Atlantide, rapimenti da…

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