“Teoria del caos”: un battito d’ali di farfalla cambia tutto

La “Teoria del caos” è una legge enunciata da James Yorke e che ci ricorda un dato essenziale: il mondo non segue un modello preciso al millimetro e prevedibile; lo si voglia o no, nella nostra vita alberga anche il caos, questo piccolo spazio lasciato al caso, dove risulta quasi impossibile prevedere l’effetto di determinati eventi.
È piuttosto abituale associare la teoria del caos alle branche madri: la matematica e la fisica. Tuttavia, spesso dimentichiamo che queste scienze hanno un’implicazione diretta sulla nostra vita quotidiana, anzi sono davvero pochi i settori che hanno la stessa ripercussione sul nostro comportamento e la nostra conoscenza. Lo stesso James Yorke riassume in una semplice frase l’importanza della sua teoria: “occorre essere preparati a cambiare i piani in qualsiasi momento”.
Tuttavia, la teoria del caos sancisce una prova, la vita e il suo scorrere non corrispondono all’avanzare ritmico e perfetto di un orologio. L’imprevedibile e l’incontrollabile si trovano sempre dentro e attorno a noi…

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Prove scientifiche di “Coscienza collettiva”?

di Enrico Galimberti
In molte culture e in tutte le antiche sapienze, è risaputo che nessuno agisce da sé e per sé su questo pianeta. È ormai approvata anche dagli ambienti scientifici l’esistenza della cosiddetta memoria genetica, che trasmette di generazione in generazione alcuni dati acquisiti con l’esperienza.
Jung assegnò una definizione “moderna” agli archetipi, le figure impresse nella coscienza o sub-conscio alla base di ogni mitologia, sistema di credenze, reazione. I ricercatori di oggi riconoscono nelle figure primordiali impresse nei nostri geni, il lento e inesorabile lavoro di miliardi di anni di evoluzione dell’universo e delle energie che da esso si esercitano.Attraverso gli imprinting e gli IRM (meccanismi innati di reazione), le tartarughe oceaniche sanno che alla schiusa delle uova devono correre il più velocemente possibile verso l’acqua, e lo fanno consapevoli che rallentando potrebbero essere mangiate dai predatori…

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