Vi hanno fatto credere che la Patria sia cosa da Fascisti, mentre vi trasformavano in fanatici Nazionalisti Europeisti

di Antonio Di Siena
Vi hanno fatto credere che la Patria sia una cosa da fascisti, mentre vi trasformavano in fanatici nazionalisti di un macrostato di nome Unione europea.
Vi hanno fatto credere che per essere “veramente di sinistra” la vostra patria “è il mondo intero”, come cantavano gli anarchici. Facendovi dimenticare che quel che ostentate su magliette made in Bangladesh, gridava “Patria o morte”.
Vi hanno fatto credere che solidarietà internazionale non significa solidarietà “tra le nazioni”, ma senza le nazioni. E mentre smantellavano quelle più forti e soggiogavano ancor più le più deboli, vi trasformavano in apolidi, cittadini di un mondo che tutto depreda e privatizza…

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Soros scende in campo contro i Sovranisti Tedeschi

George Soros scende in campo contro i sovranisti tedeschi, in particolare nella Germania orientale.
Secondo quanto riportato da Dw, la fondazione del miliardario americano prevede di espandere le operazioni nella Germania dell’est, dove i populisti di destra sono forti, ha reso noto venerdì l’Open Society Foundation. “Come primo passo lavoreremo con partner locali nella zona est di Berlino e nelle aree circostanti per lanciare un’iniziativa per combattere i crimini di odio”, ha affermato Selmin Caliskan, direttore dell’ufficio berlinese della fondazione di Soros. I dettagli dell’operazione verranno resi noti nei prossimi mesi…

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L’Unione Europea, un Regime oligarchico dominato da Massoni

di Luciano Lago
Chiariamo subito un concetto: l’Europa non ha niente a che vedere con quella costruzione artificale capziosa e oligarchica denominata UE.
L’Europa ha una sua Storia, un insieme di culture e tradizioni che non hanno nulla in comune con l’attuale apparato tecno burocratico che viene chiamato Unione Europea. La Storia dell’Europa, come continente e come singole nazioni, è stata fatta dai popoli, orgogliosi della loro cultura, e gli Stati europei quella cultura l’hanno difesa per millenni dalle ondate “migratorie” ostili, a partire dalle battaglie contro le invasioni.
Alle origini della Storia d’Europa abbiamo avuto la Battaglia delle Termopili e la vittoria di Salamina (480 a.C.), nell’epoca romana la vittoria sugli invasori che venivano dal nord Africa, vedi la Seconda guerra punica contro Annibale (218-202 a.C.) Lo stesso avvenne nella Battaglia di Poitiers (732 d.C.) ove Carlo Martello sconfisse Abd al-Rahaman, frenando l’espansione musulmana verso l’Europa occidentale, dando inizio alla dinastia che conobbe il suo massimo splendore con Carlo Magno…

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Gli Infiltrati

di Andrea Indini
Le trame non vengono mai tessute da un giorno all’altro. Molto spesso, sottendono rapporti che aspettano il momento più opportuno per sferrare l’attacco. Che sull’Italia gravino in continuazione le mire dei Paesi che comandano a Bruxelles, è una drammatica realtà che da tempo paghiamo sulla nostra pelle.
Mentre fino a qualche anno fa gli strateghi di questi disegni operavano dietro le quinte e di loro non si sentiva parlare, se non quando avevano assestato il colpo mortale, oggi escono allo scoperto, delineando una nuova strategia. L’intento, però, resta il medesimo: correggere a loro piacimento il voto popolare.
Quando nel 2011 fu sovvertito il voto degli italiani, spingendo sotto la minaccia dello spread Silvio Berlusconi a lasciare Palazzo Chigi a Mario Monti, Nicolas Sarkozy e Angela Merkel poterono contare sull’allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Analisti e politici parlarono di “golpe bianco”.
Negli anni che seguirono, le pressioni dell’asse franco-tedesco aumentarono e, anche grazie a governi targati piddì a dir poco compiacenti, trovarono a Roma terreno fertile per le proprie scorribande. Oggi, però, le alleanze si stanno ridisegnando e trovano nelle imminenti elezioni europee il banco di prova per un nuovo scontro…

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L’eterna frattura tra il Popolo e l’Elite che vuole indottrinarci

di Andrea Indini
La frattura c’è sempre stata. Niente di nuovo. Da una parte l’élite culturale, che plasma tutto il plasmabile (dalla scuola alla televisione, dall’arte alla letteratura) e dall’altra il popolo che sta chino sui problemi e gli affanni quotidiani. Mai come oggi, però, quest’ultimo ha realizzato quanto sia siderale la distanza e, acutizzando la frattura, ha marcato la rottura con l’intellighenzia (rossa) e l’ha volutamente abbandonata a invecchiare in un limbo inconsistente.
I nomi sono sempre i soliti. È inutile farli perché sono quelli che popolano i “salotti buoni” da decenni. Ormai se la cantano e se la suonano da soli. I festival, le kermesse, i premi letterari (e finanche quelli cinematografici) è tutta roba loro. Poi, però, i box office… beh, quella è un’altra cosa.A sentirli blaterare, la rivolta contro le destre sarebbe ormai esplosa, gli italiani vorrebbero ancora le frontiere aperte, nonostante il fallimento dell’accoglienza indiscriminata degli ultimi anni e, soprattutto, la sinistra potrebbe ancora sognare lo scranno di Palazzo Chigi…

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Alexander Dugin: “l’Italia è l’inizio della grande Rivoluzione Populista che cambierà il mondo”

di Dario Ronzoni
Questo non è un momento storico come gli altri. Questo è il momento in cui ha inizio la “grande rivoluzione anti-liberale”: quella del popolo contro le élite, del diritto del cittadino contro il diritto dell’uomo, dell’identità nazionale contro la non-identità globale.
In altre parole, come spiega il filosofo russo Alexander Dugin, controverso ma notevole personaggio dell’estrema destra russa, è l’ennesimo scontro tra “civiltà di mare” (mercantile, dinamica) e “civiltà di terra” (statica, tradizionale). Scontro che in questo caso cambierà le sorti dell’Europa e, si immagina, del mondo intero.
Alexander Dugin è arrivato a Milano per presentare insieme al filosofo Diego Fusaro il suo ultimo libro “Putin contro Putin”, edito dalla casa editrice Aga. Dugin è noto per aver elaborato una “Quarta Teoria Politica” (che supera fascismo, comunismo e liberalismo) ma soprattutto per la sua vicinanza al presidente russo Vladimir Putin (“Non tanto mia – precisa – quanto alle mie idee”). E sono idee piuttosto chiare, in paricolare in geopolitica: “per l’Europa questo è il momento migliore, perché oggi ha la possibilità di ritrovare la sua sovranità, il suo ruolo nel mondo. Può ancora ritornare libera – ma, come è intuibile, non liberale – proprio grazie all’aiuto della Russia”

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