Protestantesimo Lgbt… avanti tutta!

di Dalmazio Frau
È una vecchia leggenda del Duecento, quella della “Papessa Giovanna”, donna inglese ma educata a Magonza, che travestita in abiti maschili, venne ordinata monaco col nome di Johannes Anglicus, per salire nel IX secolo al soglio pontificio, con il nome di Giovanni VIII.
Parrebbe anche che la Papessa fosse anche alquanto licenziosa e restata incinta partorì prematuramente durante la solenne processione di Pasqua, nei pressi della Basilica di San Clemente. Scoperto il segreto della sua vera natura, la papessa Giovanna fu lapidata dalla folla inferocita e sepolta in un luogo ignoto, tra San Giovanni in Laterano e San Pietro.
Oggi che il Medio Evo è finito, e con lui anche il Rinascimento, il Barocco e persino l’Età Romantica, ci ritroviamo invece la realtà femminista e rigorosamente Lgbt di Eva Brunne. Infatti costei è la prima donna vescovo, dichiaratamente lesbica, al mondo, consacrata tale dalla Chiesa Luterana di Svezia nel 2009 e sposata, in perfetta coerenza, con la donna pastore Gunilla Lindén…

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Il Presepe e quell’iconoclastia del Laicismo anticristiano che ignora l’Arte e lo Spirito

di Aldo Vitale
Come oramai puntualmente e tristemente avviene ogni anno, molti dichiarano di voler cancellare il Presepe per non recare offesa a quella parte crescente della società italiana che non è cristiana, come per esempio i mussulmani, o che è anti-cristiana, come per esempio gli atei.
Si moltiplicano, infatti, le maestre che preferiscono cancellare la parola “Gesù” dalle canzoni natalizie per le elementari, o i docenti che decidono di non autorizzare gli studenti alla composizione del tradizionale Presepe di classe.
Proprio alle porte delle festività natalizie, in una febbrile e turbinante isteria generale volta a rimuovere crocifissi, censurare canzoni e nascondere presepi, da parte di pochi, ma agguerriti e rumorosi “gran sacerdoti” del laicismo contemporaneo, si mette in scena la tragicomica ondata di persecuzione iconoclasta ai danni dei simboli cristiani.
Sarebbe interessante sapere, tuttavia, con quali rocamboleschi metodi tutti costoro, spesso insegnanti di ogni ordine e grado, riescano a giustificare una ventina di giorni di assenza dal proprio posto di lavoro e, soprattutto, come possano dar conto della sospensione delle attività scolastiche ai propri allievi, senza spiegare che le vacanze natalizie tali sono proprio per celebrare la nascita del Dio cristiano incarnato nella persona di Gesù Cristo…

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