A Buon Intenditor…

di Lorenzo Sartié
Eni ha bloccato il prezzo del gas con la Russia 10 anni fa. E continua a pagarlo a quel prezzo. Però vi applica il prezzo determinato dalla borsa di Amsterdam.
Quindi lo compra a 2 (come da contratto) e ve lo rivende a 30 (grazie alla borsa che è pura speculazione). Eni con questo meccanismo ha avuto un utile di 600 miliardi nei primi 6 mesi di quest’anno. Eni, inoltre, casualmente ha spostato la sede legale in Olanda.
L’Eni è una compartecipata statale al 30,62% (4 e rotti% ministero dell’economia e finanze e 26 e rotti% Cassa Depositi e Prestiti). Quindi parte di quell’utile (180 MILIARDI!!!) è dello stato italiano, che non vuole ridarlo ai clienti (Cittadini e Imprese). Altro che sforamento di bilancio e PNNR…

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L’UE è Complice del Piano degli Stati Uniti per gettare l’Europa nel Caos

di Manlio Dinucci
La Borsa di Amsterdam, che decide il prezzo del gas in Europa, appartiene a una società finanziaria statunitense che determina il prezzo sulla base di meccanismi speculativi e politici.
Josep Borell, alto rappresentante per la politica estera dell’UE, non solo ha annunciato la sospensione dei visti per i turisti russi, infliggendo un ulteriore colpo al settore turistico italiano europeo, ma, in una riunione dei ministri della Difesa dell’UE, ha dichiarato: “I paesi dell’Europa hanno discusso la possibilità di una missione di addestramento per le forze ucraine già prima della guerra: Adesso è il momento di agire”.
Con la spedizione di armi e l’addestramento delle forze da Kiev, l’UE diventa un paese bellicoso contro la Russia insieme alla NATO. Allo stesso tempo Ursula Von der Leyen, presidente della Commissione europea, ribadisce che dobbiamo: “porre fine alla nostra dipendenza dai combustibili fossili sporchi russi”

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Ucraina e Africa sono una Formula esplosiva per l’UE, di cui pare non avere Consapevolezza alcuna

di Claudio Martinotti Doria
L’Europa sta rischiando una deflagrazione mai vista nella sua storia precedente e deve ringraziare la sua classe dirigente mediocre, incompetente, corrotta e iniqua.
Premetto che non mi ripeterò rispetto a quanto ho già scritto in precedenza, perché francamente ho poca voglia di scrivere, ritenendo che chi è sinceramente desideroso di sapere, capire e interpretare la realtà che ci circonda e prevedere quella che si approssima, dovrebbe ricercare fonti attendibili d’informazione e non abbeverarsi ai media mainstream che fanno solo propaganda di regime, non dovrebbe fare scelte comode e omologate o far finta di nulla e rifiutarsi di sapere come realmente stanno le cose, ma semmai assumersi le proprie responsabilità individuali cercando di fare scelte consapevoli.
Dopo questa breve premessa veniamo all’oggetto di questo mio sintetico intervento: Ucraina (intesa come situazione complessiva in corso e sue ripercussioni) e Africa, e la loro stretta correlazione geopolitica, economica e antropologico culturale…

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La Guerra alla Russia ci porta al Razionamento Energetico

di Fabrizio Verde
L’oltranzismo neoliberista dell’Unione Europea a cui aderisce acriticamente anche l’Italia di Mario Draghi unito alle politiche guerrafondaie che si tramutano in sanzioni ed embarghi contro la Russia, dove ci stanno conducendo? Direttamente al razionamento energetico, quindi all’impoverimento e la definitiva de-industrializzazione.
Mentre il governo italiano valuta il passaggio allo stato di allarme energetico, il ministro per la Transizione Ecologica Roberto Cingolani afferma che l’Italia “farà eventualmente ricorso a un po’ di produzione a carbone”.
Ma per il presidente di Nomisma Energia, Davide Tabarelli, il razionamento è praticamente inevitabile: “O lo facciamo noi o ci pensa la recessione”, ha affermato in un’intervista al quotidiano Repubblica. Nella stessa intervista ha poi spiegato: “Il grosso dell’energia viene consumato da industria, servizi e trasporti: è lì che bisognerà razionare davvero. Ne soffriremo, ma non quanto stanno soffrendo gli ucraini che stanno sotto le bombe”

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Putin Taglia il Gas a Italia e Germania

di Giulia Burgazzi
Tagliando il gas all’Europa, la Russia rinuncia ad un incasso relativamente modesto e sferra un colpo durissimo all’anello più debole del cosiddetto blocco occidentale.
Mercoledì 15 giugno, il colosso russo Gazprom ha ridotto del 15% le forniture all’Italiana ENI. Ha diminuito del 40% il volume del gas consegnato alla Germania: in teoria, perché le lungimiranti sanzioni occidentali impediscono la riconsegna di una turbina del gasdotto Nord Stream I, portata in Canada per la manutenzione e rimasta bloccata laggiù.
In pratica, Putin probabilmente ha colto al balzo la palla della turbina per compiere la prima mossa di una precisa strategia. È abbastanza forte per istituire egli stesso sanzioni contro chi ha cercato di sanzionarlo. Nell’UE, Italia e Germania sono i Paesi che più dipendono dal gas russo. Il colpo, oltre che durissimo, è anche ben mirato…

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L’Arabia Saudita non ci sta alle Pressioni Usa di schierarsi contro la Russia

Il tentativo di Biden di convincere l’Arabia Saudita a unirsi alle sanzioni contro la Russia o a imporre altre restrizioni, insieme alla richiesta di aumentare la produzione di petrolio, è destinato a fallire in anticipo.
“In cambio di un dubbio successo, Biden riceverà un danno reputazionale quasi garantito. Questo treno non aveva affatto bisogno di essere pianificato”, afferma l’editorialista Dalia Dassah Kay.
A suo avviso, nulla può costringere l’Arabia Saudita a interrompere le relazioni con la Russia a scapito dei suoi interessi e la situazione economica non è favorevole a questo. L’osservatore ritiene che i paesi del Medio Oriente non imporranno sanzioni alla Russia a causa della situazione in Ucraina…

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Discorso di A. Lukashenko del 9 maggio 2022

Discorso di A. Lukashenko – 9 Maggio 2022
Aljaksandr Lukashenko: Oggi, non molte persone che vivono fuori dalla Bielorussia e dalla Russia sanno che la seconda guerra mondiale è stata vinta dai soldati sovietici, dall’Unione Sovietica.
“Conoscendo e comprendendo il posto della Bielorussia e il mio posto nel moderno sistema di coordinate, tuttavia, come rappresentante del popolo vittorioso, faccio appello ai popoli dei paesi occidentali. Sottolineo che il mio appello oggi è a voi, persone come noi. I vostri politici hanno lavorato duramente per farvi dimenticare a chi il mondo deve la liberazione dal fascismo. Oggi, non molte persone che vivono fuori dalla Bielorussia e dalla Russia sanno che la seconda guerra mondiale è stata vinta dai soldati sovietici, dall’Unione Sovietica, che il Secondo Fronte, di cui oggi si parla molto in Occidente, fu aperto solo nell’estate del 1944 quando fu assicurata la vittoria dell’URSS”

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Gas in Rubli: L’Ungheria spezza le Reni all’Europa

di Marcello Pamio
La posizione del premier ungherese Victor Orban è chiarissima e ammirevole: prima della guerra in Ucraina viene la sicurezza energetica del Paese, da qui la decisione di pagare in rubli il gas russo!
La posizione del governo di Budapest non fa una piega. “L’approvvigionamento dell’energia è materia di sicurezza nazionale e il governo ha il dovere di garantire la sicurezza ai cittadini“, ha dichiarato il ministro degli Esteri ungherese.
Su Bloomberg, fonti della Gazprom, la società russa del gas, hanno fatto sapere che almeno quattro Paesi hanno pagato in rubli e altri dieci stavano aprendo conti in rubli…

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5 Indizi che stanno Creando una Crisi Alimentare di proposito

di Kit Knightly
Sono anni che politici e stampa mainstream prevedono l’arrivo sia di una “carenza di cibo” che di una “crisi delle catene di approvvigionamento alimentare”.
La cosa davvero strana è che, nonostante sembri sempre che sia lì lì per arrivare, per le cause più svariate, in realtà fino ad ora, la carenza di cibo fino non è mai arrivata. Già nel 2012, gli “scienziati” prevedevano che il cambiamento climatico e la mancanza di acqua pulita avrebbero creato “carenza di cibo” che avrebbe “obbligato la maggior parte degli abitanti del pianeta a diventare vegetariani entro il 2050” .
Più tardi, lo stesso anno, il Regno Unito è stato avvertito che potevano aspettarsi una carenza di cibo a causa del “caos post-Brexit”

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Emergenze Parallele: continua la Guerra di Draghi al nostro Paese

di Francesco Cappello
Non so se sia del tutto chiaro ma siamo ormai pienamente parte del conflitto ucraino. Siamo in guerra contro la Russia grazie alle decisioni di Draghi avallate dalla sua corte di vassalli.
Forniamo armi a Kiev mentre ci siamo proposti quali protagonisti principali della guerra economica contro la Russia seppure le sanzioni predisposte hanno il potere di danneggiare seriamente più il nostro Paese che la federazione russa.
Il “guerriero” Draghi, l’uomo che guarda lontano, dice che: “se dovessero cessare le forniture russe oggi, noi comunque fino a tardo ottobre siamo coperti dalle nostre riserve quindi le conseguenze non le vedremmo fino all’autunno. Questa è la prima cosa da sapere” nello stesso momento in cui, Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, afferma che già oggi (con il gas russo che continua ad alimentare il nostro sistema industriale): “Il 16% delle imprese ha ridotto o interrotto le produzioni. Se continuiamo così si aggiungerà un altro 30% nei prossimi mesi (…) Non possiamo più reggere. Produrre è diventato antieconomico”

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