La prima “Ibernazione Temporanea” per salvare la vita a un essere umano

di Giancarlo Cinini
I dottori dell’Università del Maryland hanno rivelato all’Accademia delle Scienze di New York di essere riusciti a porre un uomo in stato di “animazione sospesa”, una ibernazione temporanea.
Si tratta di un’ibernazione di qualche ora per un paziente gravemente ferito, qualche ora che permette ai medici di operare e se possibile di salvare la vita. Il termine esatto è “suspended animation”, animazione sospesa (da non confondere con la “crioconservazione”). Nella pratica la rianimazione viene ritardata, i vasi sanguigni riempiti di una soluzione che raffredda il corpo e ne blocca il metabolismo. Il paziente viene operato e quindi di nuovo riscaldato.
Finora era stato fatto soltanto su animali. Ma un gruppo medico del Centro medico dell’Università del Maryland, Stati Uniti, come rivelato dal New Scientist, per la prima volta ha sperimentato la tecnica su persone che altrimenti sarebbero andate incontro a morte certa. Se n’è discusso a un simposio dell’Accademia delle Scienze di New York; ancora però non è noto come la procedura sia andata a finire. I risultati, infatti – sperano i medici – saranno annunciati entro la fine del 2020…

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La più grande ricchezza? La Salute e qualcuno che ci ama

di Alice Iz
Nessuna ricchezza è preziosa come la salute e la vicinanza di qualcuno che ci ama. Sono questi, a ben pensarci, il vero lusso della vita.
Sarebbe importante, mentre corriamo affannati alla continua ricerca di qualcosa di materiale, fermarci un attimo e riflettere su questo concetto. Un uomo, che continuiamo a ricordare nonostante le diverse opinioni in merito alla religione, Padre Pio, disse: “Siamo abituati a chiedere, ma non a ringraziare”.
Uno dei più grandi lussi della vita
Allora sarebbe giusto e utile partire da noi stessi e capire se il modello di vita cui guardiamo sia, in realtà, quello giusto e se la ricchezza si misuri veramente con un’auto più prestigiosa, un vestito più costoso, un conto in banca con più zeri. Se comprendiamo che non è questo ciò che ci rende ricchi e felici, partiamo allora dalla giusta prospettiva, quella che ci insegna che i più grandi lussi della vita sono la salute e la serenità condivisa con qualcuno che amiamo…

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Come l’Osteopatia può curare molti disturbi comuni

di Claudio Buono
Osteopatia, lo sapevi che cura anche la gastrite? Sbloccando articolazioni, fasce muscolari e ossa puoi liberarti di molti disturbi ricorrenti.
L’Osteopatia è un sistema consolidato di assistenza alla salute che si basa sul contatto manuale per la valutazione, la diagnosi ed il trattamento di diverse patologie. Si tratta di una forma di assistenza incentrata sulla salute della persona piuttosto che sulla malattia; si avvale di un approccio causale e non sintomatico (spesso infatti la causa del dolore trova la sua locazione lontano dalla zona dolorosa), ricercando le alterazioni funzionali del corpo che portano al manifestarsi di segni e sintomi, che possono poi sfociare in dolori di vario genere. Secondo l’osteopatia, l’essere umano è un’unità dinamica di funzioni, il cui stato di salute è determinato da corpo, mente e spirito.
Ecco un elenco di disturbi curabili con successo con questa pratica:

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Questioni di… Alluminio

di Gioia Locati
È partita una campagna informativa sull’uso dell’alluminio in cucina. Curata dal ministero della Salute (cliccate qui), è rivolta a tutta la popolazione. Pentole, caffettiere, imballaggi, lattine, borracce, pellicole per alimenti in alluminio, possono trasmettere particelle e ioni ai cibi che mangiamo.
Di questo metallo si sa che può interferire con il metabolismo del ferro, del magnesio e del calcio. Per descriverne gli effetti gli studiosi parlano di “inibizione dell’attività enzimatica”, di blocco “della sintesi proteica” e di modifiche alla “permeabilità della membrana cellulare”. Non solo. Si sa che provoca stress ossidativo nel tessuto cerebrale e si calcola che, nel cervello, vi persista accumulandosi per almeno sette anni (emivita. Cioè si dimezza in sette anni, diventa un quarto dopo altri sette anni e così via)…

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Polline: la “polvere dorata” per far scorta di nutrimenti

di Federico Coppini
È costituita da granelli dorati nei quali è racchiusa una quantità di nutrienti davvero strabiliante, tanto che il polline merita a pieno titolo la definizione di alimento funzionale, conferita a quei cibi che sono in grado di influire positivamente sul benessere prico-fisico di chi li consuma.
Completo dal punto di vista nutrizionale, il polline è costituito da una polvere che altro non è se non l’insieme delle cellule riproduttive maschili dei fiori le quali, grazie alle api, riescono a raggiungere gli organi femminili per la fecondazione. Questa polvere oltre che nutriente per noi, lo è per le stesse api che, infatti, se ne servono per alimentare l’intera colonia. A raccogliere il polline sono le “api bottinatrici”, che poi lo “lavorano” con del nettare fino a formare delle palline, che mettono in speciali sacche poste sulle loro zampe portandolo poi all’alveare…

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Prima la UE ci impone il grano canadese e l’olio d’oliva estero, poi ci dice che fanno male alla salute!

Sta per arrivare una nuova trovata della UE: la Nutri-score, una etichettatura dei prodotti alimentari con i ‘semafori’: il verde indicherebbe il maggior contenuto di nutrienti giudicati positivamente (fibre, proteine, frutta, verdura, leguminose e oleaginose), il giallo i prodotti così così e il rosso i prodotti da evitare.
È solo un problema di “dittatura del sapore”, come dice il filosofo Diego Fusaro, o c’è dell’altro? Certo che l’Unione Europea dell’euro non sa più cosa inventare per favorire le multinazionali. Non contenti di aver sistematicamente sacrificato gli interessi dell’agricoltura sull’altare dell’industria e dei servizi (vedi il CETA, che costringe i Paesi europei ad importare i prodotti agricoli canadesi, freschi e trasformati, per consentire alle multinazionali di fare affari in Canada nei servizi e di esportare lì prodotti industriali), i signori dell’Europa unita (o quasi) adesso stanno mettendo mano alla classifica del cibo. Ci sarebbero i cibi buoni, da semaforo verde, e i cibi cattivi, da semaforo rosso. Risultato: la Coca Cola light è buona, mentre l’olio d’oliva extra vergine farebbe addirittura male alla salute!…

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La Dieta del DNA, la nuova frontiera per una dieta su misura

di Damiano Galimberti
Tu sei unico e anche la tua dieta deve esserlo. Quando un paziente telefona in studio e mi chiede: “Lei dottore che tipo di dieta prescrive ?”, gli rispondo “la sua”.
Sia che si tratti di una dieta finalizzata al calo di peso, piuttosto che al benessere e alla “lunga vita”. Tu sei unico. Perché unico è il tuo DNA, il tesoro di tutte le informazioni vitali. Nel 1862 il filosofo Ludwig Feuerbach affermò che noi siamo quello che mangiamo.
Siamo davvero ciò che mangiamo?
In parte sì, eppure un esperimento che volesse dimostrare questa ipotesi non avrebbe successo. Se per assurdo due persone, con lo stesso stile di vita, mangiassero i medesimi alimenti, ci accorgeremmo che il loro corpo si comporterebbe in modo del tutto personale.
Questo determina che tu, così come ciascun individuo, rispondi all’alimentazione diversamente da tutti gli altri. Quindi? Non si possono applicare o imporre regole e schemi che prescindano da te, dalla tua storia fisica e umana…

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In Italia i farmaci più cari del mondo!

Li paghiamo il 90% in più della media… Solo tre paesi al mondo sono messi peggio di noi…!
È proprio il caso di dire “caro farmaco”: l’Italia è il 4° paese al mondo per il prezzo più alto dei farmaci. In media, nel nostro Paese i prezzi dei medicinali (a marchio e generici) sono del 90% più alti rispetto al prezzo medio di 50 paesi nei cinque continenti. La notizia, riportata da Quotidianosanità, viene dalla classifica del provider britannico di servizi sanitari, Medbelle, che ha pubblicato i i risultati di una ricerca con il confronto tra il prezzo di 13 farmaci riferiti ad altrettante patologie.
La classifica
I farmaci presi in considerazione sono quelli per disfunzione erettile, epilessia, anticolesterolo, asma, antiobiotici, diabete, pillola anticoncenzionale, depressione, ansia, alta pressione, epatite B, Hiv/Aids e malattie della pelle, e il prezzo calcolato come unità/dose.
La maglia nera dei prezzi più alti spetta agli Stati Uniti, con prezzi per unità/dose che sono del 306,82% maggiori rispetto alla media complessiva di branded e generici. Seconda è la Germania (+ 125,64%) e terzi gli Emirati Arabi Uniti (+ 122,03%). La Tailandia è invece il paese che ha i prezzi più bassi, con un costo del -93,93% rispetto alla media, seguito da Kenya (-93,76%) e Malesia (-90,80%).
Cosa succede in Italia? L’Italia, come anticipato, si posizione al quarto posto: “da notare – scrive Quotidianosanità – come analizzando solo i farmaci branded i prezzi sono più alti rispetto alla media del 55%, mentre per quanto riguarda i generici i prezzi sono più alti di oltre l’830% rispetto alla media”…

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La prima retina artificiale organica è italiana e ridarà la vista a milioni di persone

Non è sicuramente la prima retina ad essere progettata in laboratorio e che promette di ridare la vista a milioni di persone: ciò che ha reso virale la notizia della fabbricazione di questa nuova retina è il fatto di essere interamente organica.
A differenza degli altri dispositivi finora progettati, fatti di silicio, elettrodi ed altre componenti elettroniche, quest’ultimo è costituito da strati polimerici, ovvero fatti essenzialmente di carbonio, lo stesso atomo che compone i nostri tessuti. Tutto questo si traduce in un concetto molto importante quando si parla di trapianti di organi e tessuti: maggiore compatibilità e minore probabilità di rigetto.
L’origine dello studio è tutto italiano, dell’Istituto Italiano di Tecnologia in collaborazione con una molteplicità di altre Università italiane. La retina è stata studiata per risolvere in particolare una patologia degenerativa, la “retinite pigmentosa”, in cui sono solo i fotorecettori ad essere danneggiati e non i neuroni coinvolti nella visione: è questa una prerogativa per poter applicare la retina tecnologica…

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Quel record di Pesticidi nei prodotti made in Usa che in pochi raccontano

di Riccardo Quintili
Quando si pensa ad una tavola in cui i pesticidi finiscono in ogni portata, dal primo al contorno, fino alla frutta, normalmente ci verrebbe in mente quella cinese o indiana. In pochi penserebbero a quella made in Usa.
Tanto più che nelle consuete classifiche dei cibi più contaminati, quelli che spaventano al di qua come al di là dell’oceano, difficilmente ci finisce qualche alimento a stelle e strisce. E invece, la realtà fotografata dall’ultimo rapporto annuale della Food & Drug Administration restituisce una situazione che ha impressionato i consumatori statunitensi e dovrebbe far riflettere anche noi.
Nelle oltre 55 pagine di dati, diagrammi e grafici, si scopre che sono state trovate tracce di pesticidi nell’84% dei campioni domestici di frutta e nel 53% delle verdure, così come nel 42% dei cereali e nel 73% dei campioni alimentari semplicemente elencati come “altro”. E, badate bene, si tratta di campioni made in California, Texas, Kansas, New York e Wisconsin…

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