Le proprietà curative dell’Equiseto, per rinforzare le ossa e combattere l’osteoporosi

Dott. Walter Bottai
L’Equiseto fu usato fin dall’antichità per le sue importanti proprietà, per affezioni dell’apparato respiratorio, come antidiarroico, nelle emorragie specie nasali e come emostatico generale e per i suoi effetti diuretici e cicatrizzanti anche nelle ulcere intestinali. Inoltre, grazie al suo alto contenuto di silicio, l’equiseto si consiglia per chi è affetto da patologie ossee.
Nome scientifico: Equisetum arvense. Etimologia: equi=cavallo, seta=pelo grosso, crine, per la somiglianza delle sue foglie e della sua forma con la coda dei cavalli. Arvense deriva da arvum cioè campo, pianta che cresce nei campi. Nomi volgari: coda cavallina dei campi, cosa equina, erba rugna, rasperela, rasparela, rasperella,  codabussina, coa ad caval, cucitolo.
Una pianta
È comparsa sulla terra circa 350 milioni di anni fa (periodo carbonifero) e da allora è rimasta inalterata evolutivamente parlando, salvo per le dimensioni che allora erano maggiori. La pianta è diffusa in tutti i continenti tranne che in Australia.
Curiosità
Il nome “rasperella” deriva la latino asper= ruvido, rugoso e si riferisce ad un uso antico; la si impiegava infatti per lisciare il legno, ma un uso di questo tipo pare sia stato fatto anche per levigare avorio e altri materiali. Del resto il contenuto di silicio la rende alquanto abrasiva…

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