Clamorosa Inversione di Marcia per il Ministro della Salute tedesco Lauterbach: Ora ammette Danni “sconcertanti” e Profitti “esorbitanti”

Le cose non stanno andando molto bene per il il ministro della Salute Karl Lauterbach a quanto pare.
I suoi indici di gradimento sono crollati e non twitta quasi più. Sempre più spesso evita del tutto gli argomenti virologici, probabilmente per sfuggire all’incessante derisione che suscita ogni sua osservazione su questo fronte. Sabato, le cose sono peggiorate ulteriormente per lui: Welt ha riportato la notizia che nel 1997 aveva falsificato il suo CV mentre si candidava per una cattedra a Tubinga. Dal governo di coalizione, da cui si sarebbe aspettato una vigorosa difesa già l’anno scorso, c’è solo un assordante silenzio.
Sotto queste nubi, nei giorni scorsi Lauterbach ha concesso un’intervista al programma statale “ZDF Heute Journal”, per uno speciale sui danni da vaccino. Nel corso della notevole conversazione, Lauterbach è stato incalzato e costretto a smentire le sue precedenti affermazioni del 2021, secondo cui i vaccini fossero “privi di effetti collaterali”; ha riconosciuto che ogni danno è una lesione di troppo e ha definito questi casi “sconcertanti”; ha paragonato la cosiddetta “sindrome post-vaccinazione” al Long Covid; ha sottolineato di non essere responsabile della negoziazione dei contratti che escludono le aziende farmaceutiche dalla responsabilità; e per due volte ha definito i profitti delle aziende farmaceutiche “esorbitanti”, concordando sul fatto che queste aziende dovrebbero finanziare un istituto per aiutare coloro che sono stati danneggiati dai loro prodotti…

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Vaccini, Big Pharma ora vuole l’Immunità per gli Effetti collaterali

Il Financial Times, sempre molto ben informato su tutto quanto accade nei corridoi di Bruxelles, riferisce con un articolo di pochi giorni fa, che le grandi aziende farmaceutiche attualmente impegnate nella corsa al vaccino anti-Covid, stanno facendo pressione da settimane sulla Commissione UE per ottenere preventivamente esenzioni di responsabilità civile.
Che molte aziende farmaceutiche fossero già avanti in queste trattative era cosa nota. Di nuovo c’è ora un documento interno della stessa Vaccines Europe, la divisione europea delle industrie e delle associazioni farmaceutiche che rappresenta, tra gli altri, grandi marchi come AstraZeneca, GlaxoSmithKline, Janssen, Merck, Novavax, Pfizer, Sanofi, Takeda, Abbott e CureVac, nel quale si afferma che la pandemia e l’esigenza di trovare rapidamente vaccini hanno compresso i tempi della ricerca e dello sviluppo da anni a mesi: “La velocità e la portata dello sviluppo e dell’implementazione dei vaccini, significano che è impossibile produrre la stessa quantità di dimostrazioni scientifiche di supporto, che sarebbero normalmente disponibili attraverso studi clinici ad ampio raggio e la normale prassi ospedaliera degli operatori sanitari”

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