Accordo Italia-Ucraina: Sinagra e Trabucco Smascherano il Governo

di Augusto Sinagra e Daniele Trabucco
Sinagra e Trabucco smascherano il governo Meloni: sull’accordo tra Italia ed Ucraina è necessaria la legge di autorizzazione alla ratifica del Parlamento.
In occasione dell’ultimo G7 è stato stipulato, in data 24 febbraio 2024, un accordo di cooperazione tra la Repubblica italiana e la Repubblica di Ucraina nel quale si prevede, per un periodo di tempo pari a dieci anni, che il nostro Paese continui a fornire assistenza a Kiev nell’ambito della difesa militare. L’obiettivo è quello di ripristinare l’integrità territoriale dell’Ucraina e scoraggiare futuri attacchi, specialmente da parte della Federazione Russa.
L’accordo contiene, inoltre, alcuni principi in materia di industria di difesa, di formazione ed istruzione, di riforma del sistema di sicurezza e difesa dell’Ucraina, di intelligence e sicurezza informatica…

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Putin è davvero colpevole? Qualcosa proprio non torna nel caso Skripal

di Marcello Foa 
Siamo proprio sicuri che ad avvelenare l’ex spia Skripal e sua figlia siano stati i russi?
Permettetemi di avanzare più di un dubbio esaminando con attenzione le notizie uscite finora. I punti che non tornano sono questi: Primo. Qual è il movente? Quale l’interesse per Putin? Mi spiego: tutti riconoscono al presidente russo grande sagacia nel calibrare le sue mosse. Eccelle sia nella strategia che nella tattica. Da tempo sappiamo che gli Stati Uniti (i quali trainano l’Europa) sono impegnati in un’operazione di logoramento del Cremlino, volto a ottenerne un riallinamento su posizioni filoamericane, che potrà essere ottenuto con certezza solo attraverso un cambio di regime, ovvero con l’uscita di scena di Putin…

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Mettere al bando la Russia: cosa c’è dietro la “Putin’s list”

di Fulvio Scaglione
Ma come ha fatto una grande nazione come gli Usa a ridursi così? Spiace dirlo ma una classe politica seria non si farebbe ridere dietro diffondendo questa lista di proscrizione. 
Questa lista di proscrizione diffusa dal Ministero del Tesoro americano, già ribattezzata “Putin’s List”, comprende 114 politici e 96 “ricconi”, altrimenti detti oligarchi. In pratica, tutta la Russia, o almeno tutta la “Russia che conta”. Per completare il ridicolo, nella lista, che prelude a sanzioni ad personam, ci sono sia quelli che a buon diritto possono essere definiti “uomini di Putin” come Igor Secin (anche lui ex agente dei servizi segreti e da anni capo di Rosneft, il gigante petrolifero di Stato), Aleksej Miller (presidente del consiglio d’amministrazione di Gazprom) o Dmitrij Peskov (portavoce del Presidente), ma anche imprenditori che in un modo o nell’altro sono entrati in contrasto con Putin, come Roman Abramovic (che con Putin non si è mai “preso”), i fratelli Ananiev (informatica) o Arkadyj Volozh (fondatore e amministratore delegato di Yandex, il principale motore di ricerca russo)…

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