• Se cerchi un libro o un prodotto BIO, prova ad entrare nel sito di un nostro partner, Macrolibrarsi, il Giardino dei Libri, sosterrai così il nostro progetto di divulgazione. Grazie, Beatrice e Mauro
    Canale Telegram

L’Impero Anglo-Americano: “Scatenate i Mastini della Guerra!”

di Redazione MoviSolg
Il 6 settembre scorso, in occasione del sessantaseiesimo incontro settimanale consecutivo online della Coalizione Internazionale per la Pace (IPC), si è svolto un dialogo straordinario che ha riunito esperti scientifici, militari e politici, i quali hanno affrontato diverse sfaccettature della folle politica perseguita dai leader di Stati Uniti ed UE.
Folle perché il loro obiettivo, ha avvertito Helga Zepp-LaRouche aprendo l’incontro, è “infliggere alla Russia una sconfitta strategica” che, dato lo status di superpotenza atomica di Mosca, è impossibile da raggiungere senza iniziare una guerra nucleare. Preoccupa la nuova dottrina supersegreta del Presidente Biden sulle armi nucleari, alcuni aspetti della quale il Pentagono ha in realtà iniziato ad attuare quasi 20 anni fa.
L’aspetto tecnico del funzionamento di questa dottrina è stato ripreso da Ted Postol, docente emerito del MIT, nonché uno dei maggiori esperti mondiali di armi nucleari. Gli Stati Uniti hanno prodotto, a caro prezzo, armi dotate di un “super detonatore”, progettate per riuscire a distruggere preventivamente i missili ancora nei sili sia in Russia che in Cina, contemporaneamente…

Vai all’articolo

Ma quale Inverno Nucleare? Se Scoppiasse un Conflitto Nucleare non sarebbero le Città ad essere Colpite…

di Claudio Martinotti Doria
Mi capita, con sempre maggiore frequenza, di assistere a video on line nei quali presunti esperti descrivono i rischi di escalation militare del conflitto in corso in Ucraina, prospettando un pericolo di guerra nucleare.
Tra l’altro colgo l’occasione per riflettere sul fatto che i video stanno proliferando mentre gli articoli seri ed esaustivi latitano, presumo per il semplice fatto che sia molto più facile fornire un video a volte improvvisato e superficiale, rispetto a uno scritto meditato, documentato e ponderato.
Devo dedurre che si sceglie la via più comoda per comunicare, che non è garanzia che sia anche quella più consona a informare correttamente. E questo purtroppo accade nella cosiddetta informazione indipendente detta impropriamente controinformazione. Che è uno dei motivi per cui ho sempre rifiutato di prestarmi a interviste e a interventi in video, anche per canali con decine di migliaia d’iscritti, quando non centinaia di migliaia.
Preferisco scrivere, anche se i lettori saranno sempre pochi, perché leggere e capire costa fatica, rispetto all’essere spettatori passivi…

Vai all’articolo