Paura della Libertà: non la conosciamo, ecco perché la temiamo!

Si ha paura della libertà, più di ogni altra cosa. Tutti la desideriamo… ma in realtà non la conosciamo. La vera libertà è illimitata, imprevedibile, e per questo non è possibile controllarla.
Siamo abituati alla schiavitù. La schiavitù, è piccola, è inferiore a te. Con lei ti senti bene, a confronto ti senti grande. Ma rispetto alla libertà, tu sei nessuno, non sei niente. E chi vuole essere niente? Tutti vogliono essere qualcuno, anche se devi vivere in prigione, sei pronto! Se fossi nominato, capo dei prigionieri, preferiresti felicemente la vita in prigione piuttosto che essere nessuno nella libertà.
La prima cosa che è richiesta per raggiungere la verità, è dunque la volontà di essere liberi, la capacità di essere “nessuno”. Ecco perché si ha paura della libertà… perché per essere liberi, bisogna avere sete di verità, divenire “quell’uno contro tutti”, la voce fuori dal coro…

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L’Automa che è in noi

Erich Fromm ha descritto l’uomo moderno come un individuo con due volti: da un lato indipendente, autosufficiente e critico, dall’altro isolato e impaurito.
Il sentimento di isolamento e impotenza è spaventoso e le persone normali lo stemperano nella routine quotidiana, nel successo economico, nelle distrazioni mondane mentre i cosiddetti nevrotici lo trascendono nell’arte, nella scrittura, nella musica. Dovendo affrontare da solo Dio (o il Mercato), l’uomo cerca la salvezza in una nuova sottomissione.
Le principali vie di fuga sono due: o la sottomissione a un capo (un “protettore magico”), come è avvenuto nei fascismi (passati e presenti), o un conformismo ossessivo, come avviene nelle democrazie (più o meno mature). I meccanismi di fuga dalla libertà, possono essere patologici e allora provocano gravi stati schizofrenici o psicotici ma, nella maggior parte dei casi, si verificano in persone normali…

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