Partiti ammucchiati sul Britannia. Italiani in fuga dal Titanic…

di Augusto Grandi
Nostalgia del Britannia o fuga dal Titanic?
La ressa dei partiti impegnati – con l’eccezione di Giorgia Meloni – a saltare a bordo del governo Draghi, pone qualche domanda. Sostenuta anche dalle imbarazzanti giravolte, dalle autonomine, dalla disponibilità ad ogni genere di alleanza. Tutti impegnati a sparigliare il più possibile. Alla ricerca di visibilità, strapuntini, possibilità di partecipare al banchetto.
La prima mossa l’ha compiuta l’ex lìder minimo che, in cerca di futuro, si è presentato con il tavolino dei contrabbandieri di sigarette, ma invece di spacciare Marlboro ha comunicato che lui, Giuseppi Conte, si autoaffidava la guida dei 5 Stelle ed anche il ruolo di federatore tra Movimento e Pd. E pure di LeU per non farsi mancare nulla. In questo modo spiazzava il povero Di Battista che si era schierato contro il futuro governo Draghi in nome di un briciolo di dignità e coerenza…

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La Matrix Europea

di Francesco Amodeo
Nel 1992 il Cartello finanziario internazionale mette gli occhi e le mani sul nostro paese, con la complicità e la sudditanza di una nuova classe politica imposta dal Cartello stesso.
Il loro compito è quello di cedere le banche ed i gioielli di Stato italiani ai potentati finanziari internazionali, anche attraverso il filtro di imprenditori nostrani.
È l’anno della riunione sul Britannia, quando il gotha della finanza internazionale attracca a Civitavecchia con uno yacht della Corona inglese. Sono venuti a ridisegnare il capitalismo in italia a danno degli italiani, a fare incetta delle nostre migliori aziende e ad arruolare quelli che saranno i loro fedeli servitori al Governo del paese, a cui garantiranno incarichi di prestigio: il maggior beneficiario sarà Mario Draghi, ma tra i più servili Prodi, Andreatta, Ciampi, Amato, D’Alema.
I primi 3 erano già entrati a pieno titolo nel Club Bilderberg, nella Commissione Trilaterale ed in altre organizzazioni del capitalismo speculativo anglo/americano, che avevano deciso di attaccare e conquistare il nostro paese con l’appoggio di spietate banche d’affari come la ‘Goldman Sachs’, che favorirà gli incredibili scatti di carriera dei suoi ex dipendenti: Prodi e Draghi prima e Mario Monti dopo…

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Sulle privatizzazioni dobbiamo invertire la rotta

di Luca Pinasco
Perché le privatizzazioni hanno rovinato la nostra economia? Perché si fanno? Quale funzione hanno? Occorre prima comprendere le ragioni del declino industriale italiano, per potervi porre rimedio.
Il processo di “privatizzazione” è un meccanismo attraverso il quale la proprietà di un ente o di un azienda viene spostata dallo Stato al privato attraverso la cessione, in tutto o in parte, di quote di proprietà dello stesso.
Oltretutto la privatizzazione può essere di tipo “formale”, ovvero il mutamento dello status giuridico di un ente o azienda pubblica, in una delle svariate forme che può assumere un soggetto di diritto privato. Questa fase del processo di privatizzazione è stata avviata dal governo Amato con il decreto del 1992 n° 333, il quale ha trasformato in S.p.A le aziende strategiche di Stato, tra cui IRI, ENI, INA ed ENEL, stessa sorte toccata successivamente ad altre grandi società e a taluni istituti bancari.
Poi a quello formale segue il processo di privatizzazione “sostanziale”, ovvero il reale passaggio della titolarità della proprietà e di conseguenza del potere di controllo, dalla mano pubblica a quella privata…

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