Quello che ci manca

di José Ortega y Gasset
L’uomo non può vivere pienamente se non ha qualcosa tanto capace di riempire il suo spirito fino al punto di desiderare di morire per essa.
Chi non scopre dentro di sé l’evidenza di un tale paradosso? Ciò che ci incita a morire ci eccita a vivere. Entrambi i risultati, in apparenza contradditori sono, in realtà, le due facce dello stesso stato di spirito.
Ci spinge irresistibilmente alla vita soltanto ciò che riempie interamente il nostro bacino interiore. Rinunciare ad esso sarebbe una morte maggiore che con esso trapassare. Per questa ragione io non ho mai sentito verso i martiri tanto ammirazione, quanto invidia. È più facile “morire pieno di fede” che senza di essa trascinarsi per la vita…

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Sul Morire

Considerazioni sulla morte

di Jiddu Krishnamurti
“… per poter sperimentare la morte mentre siamo ancora vivi, dobbiamo abbandonare ogni sotterfugio mentale, ovvero, tutto ciò che c’impedisce un’esperienza diretta. Siamo plasmati dal passato, dalle abitudini, dalla tradizione, dagli schemi di vita; siamo invidia, gioia, angoscia, zelo, godimento; ognuno di noi è tutto questo, ovvero il processo di continuità… ognuno è attaccato alle proprie opinioni, al proprio modo di pensare ed ha paura che senza i suoi attaccamenti, non sarebbe nulla; allora s’identifica con la casa, la famiglia, il lavoro, gli ideali… ma quanti sono quelli capaci di porre fine a tale attaccamento e realizzare il distacco?…

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