Quello che ci manca

di José Ortega y Gasset
L’uomo non può vivere pienamente se non ha qualcosa tanto capace di riempire il suo spirito fino al punto di desiderare di morire per essa.
Chi non scopre dentro di sé l’evidenza di un tale paradosso? Ciò che ci incita a morire ci eccita a vivere. Entrambi i risultati, in apparenza contradditori sono, in realtà, le due facce dello stesso stato di spirito.
Ci spinge irresistibilmente alla vita soltanto ciò che riempie interamente il nostro bacino interiore. Rinunciare ad esso sarebbe una morte maggiore che con esso trapassare. Per questa ragione io non ho mai sentito verso i martiri tanto ammirazione, quanto invidia. È più facile “morire pieno di fede” che senza di essa trascinarsi per la vita…

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Morire per i propri Ideali: coraggio o super-ego? L’esempio di William Wallace e Giordano Bruno

di Alessandro Poli
Fare dei propri ideali un motivo di vita arrivando a sacrificarsi per questi, è un’azione di estremo coraggio o un’azione di super-ego?
Pochi uomini riescono o sono riusciti a distinguersi dalla massa nella storia. La loro caratteristica peculiare è che essi non si limitano a vivere mediocremente la propria vita, ma sono determinati a raggiungere risultati e compiere scelte impensabili ed inimmaginabili per la maggioranza degli altri uomini.
Perché alcuni individui si salvano dall’oblio?
Tutti noi siamo consapevoli che prima o poi dobbiamo morire e statisticamente le più grandi paure che abbiamo sul punto di morte sono: il rimpianto di non avere realizzato i nostri sogni e l’oblio, ovvero la paura di non essere ricordati dopo essere morti. Ebbene i grandi protagonisti della storia, nel bene o nel male, hanno sconfitto l’oblio, ed oggi vengono studiati e ricordati per le loro imprese. Tuttavia, penso che non bisognerebbe ricordarli solo per ciò che hanno fatto, ma soprattutto per il percorso che hanno intrapreso…

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