Giugno, il Mese Strumentalizzato dai Pride. Ecco Cosa ci Aspetta…

di Giuliano Guzzo
Ogni anno, purtroppo, la stessa storia: il mese di giugno ridotto a un lungo, interminabile gay pride, a parata di ideologia e volgarità, di nudità ed ostentazioni che ben poco – anzi nulla – hanno a che vedere con la sacrosanta tutela dei diritti di ogni persona, a prescindere dal proprio orientamento sessuale.
Perché Proprio Giugno
Il fatto che questo mese sia stato scelto come pride permanente, va detto, non è casuale, ma affonda nel sue radici in quanto accade il 28 giugno 1969 allo Stonewall Inn, noto locale notturno di Greenwich Village, un sobborgo di New York, dove si verificò un evento destinato a passare alla storia, ovvero una guerriglia tra i frequentanti di quel locale, che si ribellarono, e le forze di polizia, che erano solite passare per dei raid contro la violazione della legge dello stato di New York che, all’epoca, impediva di presentarsi in pubblico con un “unnatural attire” (vale a dire un aspetto non consono a ciò che la natura prevedeva per quell’individuo).  Sempre a giugno, il 25 del 1978, ci fu a San Francisco il primo San Francisco Gay Freedom Pride Parade

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