Gioele Magaldi: Virus “massonico”, chi l’ha creato finirà come Hitler!

Quella del coronavirus è la terza offensiva planetaria, contro di noi, condotta dall’élite massonica neoaristocratica che aveva già colpito altre due volte: sabotando l’economia attraverso le crisi finanziarie pilotate, per indebolire la società creando diseguaglianze, e poi “fabbricando” il terrorismo islamico per ridurre le libertà di tutti col pretesto della sicurezza”.
Gioele Magaldi non ha dubbi: “Siamo di fronte all’ultimo attacco, da parte delle stesse forze massoniche oligarchiche: quello sanitario, attraverso la gestione emergenziale della pandemia, sarà anche l’ultimo”. Per Magaldi “è un attacco disperato”, perché punta a un orizzonte irrealizzabile: “Un mondo distopico, senza più libertà, sulla scorta del modello cinese”. Anche per questo, l’aggressione contro la popolazione “finirà rovinosamente, come le campagne di Russia condotte da Napoleone e Hitler, entrambi traditi dall’eccessiva fiducia nelle loro possibilità di successo”.
Autore del besteller “Massoni” (Chiarelettere, 2014) ed esponente del circuito massonico progressista sovranazionale, Magaldi annuncia: il “sequel” del primo volume sulle malefatte delle superlogge reazionarie, in uscita entro il 2021, in cui farà nomi e cognomi dei soggetti che hanno “progettato il rilascio del coronavirus, altamente contagioso ma scarsamente letale”

Vai all’articolo

Sorpresa: non sono più i nostri nemici a gestire lo spread

Gioele Magaldi: “È in atto un duro confronto in seno alla massoneria sovranazionale: da una parte l’ala conservatrice, che sostiene l’establishment europeo, e dall’altra i circuiti massonici progressisti, scesi in campo per difendere il governo gialloverde”.
Colpo di scena: non sono più i soliti “signor no” europei, da Mario Draghi ad Angela Merkel, a pilotare lo spread, fino a ieri usato come clava contro l’Italia. “Visto? Lo spread cala, da quando si è insediato il governo Conte”, sottolinea a Colors Radio, Gioele Magaldi, il primo a svelare il retroscena massonico che ha opposto Sergio Mattarella a Paolo Savona.
Bisogna interpretare l’Italia come banco di prova per la fine del rigore euro-tedesco… e dei suoi terminali italiani: ieri Monti e Napolitano, poi i pallidi Letta, Renzi e Gentiloni, fino all’attuale governatore di Bankitalia Ignazio Visco, vicinissimo a Draghi, e ovviamente allo stesso Mattarella – arrivato al punto di interdire a Savona l’accesso al ministero dell’economia, dopo aver spedito Conte in udienza da Visco…

Vai all’articolo