Il ruolo del Pentagono nel film “Captain Marvel”

di Tom Secker
In un solo weekend a marzo scorso, Captain Marvel ha incassato al botteghino la stratosferica cifra di 153 milioni di dollari in America e oltre 450 milioni su scala globale.
La star, Brie Larson, lo ha definito il “più grande film femminista di tutti i tempi”, ma dietro questa parvenza progressista si nasconde un legame inquietante. La Marvel è usata per le pubbliche relazioni militari, per la propaganda di reclutamento e Captain Marvel non è altro che l’ultima incarnazione di un rapporto che va avanti da decenni.
I Fumetti della guerra
Durante la Seconda guerra mondiale, il governo statunitense creò “fumetti informativi” pensati per un pubblico statunitense e per gli alleati, mentre la Marvel e la DC diedero vita a fumetti rivolti, in modo specifico, alle forze armate. La prima edizione in assoluto di Captain America fu pubblicata nel marzo del 1941, alcuni mesi prima dell’entrata in guerra degli Stati Uniti. La copertina ritraeva il Cap in azione che sferrava un colpo a Hitler, colpendogli la mandibola. Non è un caso che la leggenda della Marvel, Stan Lee, abbia prestato servizio nell’intelligence militare statunitense durante la guerra, contribuendo a fare propaganda. Nel frattempo, Jack Kirby e Joe Simon (i creatori di Captain America) furono membri della Writers War Board, un’organizzazione di propaganda finanziata dal governo, fedele all’ideale statunitense della guerra…

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