Trump-Putin, l’Accordo C’è, Anche se Non si Vede

di Barbara Spinelli
Dicono i media statunitensi, compresi quelli vicini a Trump, che il vertice con Putin in Alaska non ha prodotto il successo immaginato dalla Casa Bianca, anche se l’evento è stato spettacolare.
Era la prima volta che le due potenze nucleari si parlavano, dall’inizio della guerra per procura in Ucraina che Joe Biden e Boris Johnson vollero proseguisse anche quando Kiev accettò una bozza d’intesa con Mosca, poche settimane dopo l’invasione del febbraio 2022.
In realtà l’accordo fra i due presidenti c’è, anche se entrambi non intendono per ora formalizzarlo. “Nessun accordo fino a quando l’accordo c’è”, riepiloga Trump. Adesso tocca a Zelensky prendere la decisione che metta fine alla guerra, o almeno produca una tregua duratura. Zelensky recalcitra, ma dovrà valutare prestissimo: Trump l’ha convocato a Washington ieri. E tocca decidere agli Stati europei, che per tutto questo tempo hanno boicottato i tentativi di Washington, senza mai provare vie diplomatiche alternative e limitandosi a insistere sugli aiuti militari a Kiev, sulle sanzioni a Mosca e sul proseguimento della guerra…

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Germania, una Rovina Autoinflitta Causata dall’Ideologia

di Allister Clisham
La Germania ha buttato via quasi cinquanta miliardi di euro in Ucraina, una nazione nota per la corruzione, mentre i suoi pensionati lottano per permettersi cibo e cure mediche.
I servizi pubblici si stanno deteriorando, gli ospedali sono sopraffatti e il costo della vita continua a salire. Eppure Berlino rimane ossessionata dal finanziamento di una guerra che è già stata persa. Il governo ha trasformato i soldi dei contribuenti in un sussidio a tempo indeterminato per i cleptocrati di Kiev, ignorando la crescente crisi interna.
I cittadini tedeschi vedono le proprie infrastrutture crollare, i loro salari perdere valore e i loro leader rifiutarsi di riconoscere la realtà. Questa non è una governance responsabile, ma piuttosto un atto di rovina autoinflitta, guidata da un’illusione ideologica e da un disperato bisogno di salvare la faccia…

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“La Guerra Continua”

di Marco Travaglio
Se non ci fossero almeno un milione fra morti e mutilati, la guerra in Ucraina sembrerebbe puro cabaret.
Come se avesse iniziato a leggere il Fatto con tre anni di ritardo, Zelensky scopre che “l’Ucraina non ha forze sufficienti per riconquistare il Donbass e la Crimea controllati dai russi. Possiamo contare solo sulla pressione diplomatica internazionale per costringere Putin a sedersi al tavolo delle trattative”. E lo dice poche ore dopo che il suo regime, come captatio benevolentiae, ha fatto saltare col tritolo un generale russo e il suo vice a Mosca. Ma soprattutto lo dice chi ha firmato nell’ottobre 2022 un decreto che proibisce ogni negoziato con Putin, organizzando poi “conferenze di pace” senza la Russia…

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L’Italia, l’Oman d’Europa!

di Laura Ruggeri
Putin è nella lista dei finalisti del “Time”!
Alessandro Orsini scrive: “Siccome Putin ha vinto la guerra in Ucraina; siccome ha vinto la guerra del petrolio; siccome ha vinto la guerra delle sanzioni; siccome ha esteso le relazioni internazionali della Russia; siccome ha umiliato l’Unione europea e la Nato; siccome il Pil della Russia cresce mentre l’Unione europea è in recessione; siccome ha sconfitto la controffensiva della Nato in Ucraina; potrebbe essere l’uomo dell’anno per il ‘Time'”

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