Lavorano gratis dieci ore al giorno per vedere Jovanotti: schiavi o semplicemente fessi?

di Matteo Fais
Non esiste peggior paraculismo di quello degli pseudo artisti e intellettuali di sinistra.
Perlomeno una certa destra non ha neppure mai fatto finta di essere dalla parte delle “classi subalterne” di gramsciana memoria – a volerla dire tutta, se ne sono proprio fottuti. Ma, come insegnano tutti i saggi dei peggiori bar di Caracas, è sempre meglio un figlio di puttana manifesto di un falso amico.
Schiavi o volontari?
L’ultimo a essersi distinto quanto a paraculismo è Lorenzo Cherubini, in arte – arte? – Jovanotti (quello che va al Bilderberg e fa propaganda ai vaccini), in occasione del suo seguitissimo tour, il Jova Beach Party. Per farla breve, secondo un complicatissimo sistema, alcuni aspetti della gestione degli eventi sono in mano a terzi, tra cui anche i Comuni coinvolti. Questi hanno ben pensato, invece che assumere dei lavoratori per quel che concerne, per esempio, il riciclaggio dei rifiuti, di chiamare a raccolta qualcuno disposto a farsi schiavizzare… Pardon, dei volontari che, in cambio dell’ingresso al concerto, due panini, due birre e una maglietta, saranno lieti di fare i servi della gleba… Volevo dire gli operatori ecologici. Scusate, la tastiera ha problemi con la neolingua

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