Nemici

di EG
Lo “Stato ebraico” è  fonte inesauribile di destabilizzazione nel Mediterraneo.
Il cosiddetto “Stato ebraico” (perché non riconosciuto da diversi aderenti alle varie versioni del Giudaismo, e che ha fatto di tutto per accreditarsi sin dai suoi albori presso costoro come legittimo ed imprescindibile, fino al punto limite del messianismo) è stato ed è una fonte inesauribile di destabilizzazione nel Mediterraneo e al crocevia tra Europa, Asia ed Africa.
Come Italia, per “difendere Israele”, a partire dagli anni Novanta abbiamo perso progressivamente partner commerciali di tutto rispetto, a partire dall’Iraq, e poi via via, uno dopo l’altro, passando per la Siria, ed arrivando proprio all’Iran, persino escluso dalle transazioni bancarie. Tutto a detrimento di tutti gli italiani che hanno dovuto chiudere baracca e burattini con le loro attività, perché non c’era più verso di combinare nulla…

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A Genova il Corteo Contro la Nave delle Armi: “Grazie ai Portuali Marsigliesi è Arrivata Vuota”

I portuali francesi avevano già bloccato a Marsiglia 14 tonnellate di componenti per mitragliatrici destinate all’esercito israeliano. Sabato la manifestazione a Genova: “Neanche il nostro porto sarà complice del genocidio in Palestina”.
È arrivata vuota, al porto di Genova, la portacontainer Era della compagnia israeliana Zim, che avrebbe dovuto trasportare armi destinate all’esercito israeliano, grazie ad un’azione dei portuali francesi, che avevano già bloccato a Marsiglia 14 tonnellate di componenti per mitragliatrici.
A Genova, in ogni caso, ad attendere la nave in porto sabato mattina c’era un presidio di operai e cittadini al varco di Ponte Etiopia, una mobilitazione per ribadire il “no” della città al traffico di armi e per manifestare solidarietà al popolo palestinese…

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Gaza: Israele Revoca il Blocco, Aiuti con il Contagocce e Dopo Riconoscimento Facciale

di Claudia Carpinella
Israele ha approvato la ripresa immediata – seppur centellinata – degli aiuti a Gaza. Dopo 77 giorni di fame e sete, il gabinetto di sicurezza israeliano ha deciso di revocare il blocco degli aiuti, imposto deliberatamente dallo scorso 2 marzo.
Secondo quanto riportato dal Jerusalem Post, la decisione è stata presa senza alcuna votazione formale, scatenando l’ira di diversi ministri contrari, tra cui Bezalel Smotrich, che ha ribadito con forza la sua posizione: “Non deve entrare nemmeno un chicco di grano nella Striscia”

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“Trump Interrompe i Contatti con Netanyahu”: lo Scontro Dietro le Quinte

di Roberto Vivaldelli
Il rapporto tra i due leaders si sarebbe incrinato a tal punto che Trump avrebbe interrotto i contatti diretti con il primo ministro israeliano.
La totale mancanza di volontà, da parte del premier Benjamin Netanyahu, di voler porre fine alla crisi in Medio Oriente e nella Striscia di Gaza o comunque sedersi attorno a un tavolo per discutere una nuova tregua, avrebbe spazientito il presidente Usa, Donald Trump, che secondo quanto riportato da diverse indiscrezioni apparse sui media israeliani e statunitensi, avrebbe addirittura posto fine alle comunicazioni dirette con “Bibi”.
Un retroscena che ci racconta, ancora una volta, di quanto il rapporto tra Trump e Bibi, da quando il tycoon è tornato alla Casa Bianca, sia meno solido e roseo di quanto si pensi…

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Gaza Senza Cibo né Acqua: la Carestia Voluta da Israele

di Claudia Carpinella
A Gaza non entrano cibo, acqua né medicinali da sessanta giorni.
Mentre oltre due milioni di persone sono strette nella morsa della fame e della sete, più di tremila camion carichi di aiuti umanitari restano fermi ai valichi a causa del blocco imposto da Israele, senza poter raggiungere chi ne ha disperato bisogno. È quanto riportato dalle Nazioni Unite e dal World Food Programme, che ha definito l’attuale crisi umanitaria a Gaza come senza precedenti.
Ciò che colpisce drammaticamente — e rappresenta un unicum nella storia odierna — è che mai prima d’ora un intero Paese è rimasto privo di cibo e acqua pur avendo, a poche centinaia di metri, convogli parcheggiati con 116mila tonnellate di assistenza alimentare, sufficienti a sfamare un milione di persone per almeno quattro mesi. Il cibo c’è, l’acqua potabile pure. Quel che manca è l’autorizzazione di Israele ad aprire i valichi di Kerem Shalom e di Rafah per consentire il passaggio dei camion carichi di aiuti…

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Sterminio di Massa

Nel silenzio assordante dei media, l’ONU ha pubblicato un rapporto che documenta, con prove, testimonianze e filmati, la brutalità della guerra di Israele a Gaza. 49 pagine di orrore. 49 pagine di crimini. 49 pagine che raccontano l’indicibile.
E non è un rapporto qualunque. È un atto d’accusa preciso, diretto, che utilizza parole che fino a pochi mesi fa sembravano impronunciabili: genocidio, sterminio, stupri di guerra, tortura, fame usata come arma.
49 pagine in cui la Commissione ONU arriva a scrivere, senza mezzi termini, che “le autorità israeliane hanno distrutto in parte la capacità riproduttiva dei palestinesi a Gaza come gruppo, anche imponendo misure volte a prevenire le nascite, una delle categorie di atti genocidi nello Statuto di Roma e nella Convenzione sul genocidio”

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La Telefonata Putin-Trump e… le Bombe su Gaza

di Davide Malacaria
Israele riprende i bombardamenti su Gaza nel giorno della telefonata tra Putin e Trump. Tempistica non casuale.
Netanyahu rilancia e il genocidio di Gaza ricomincia: 400 i morti in un attacco che supera per brutalità molti di quelli che hanno preceduto la tregua. Non solo si voleva riprendere l’aggressione, ma si volevano scioccare i palestinesi e il mondo, tale la spiegazione dell’intensità degli attacchi.
Netanyahu ha motivato l’azione come dettata dalla necessità di forzare Hamas a rilasciare gli ostaggi. Sa perfettamente, ma non gli importa, che invece sta facendo l’esatto contrario, mettendoli ulteriormente a rischio, come ha dichiarato Hamas e come hanno urlato, disperati, i parenti degli ostaggi medesimi.
Ma l’importanza dell’attacco risiede in altro, cioè nella tempistica…

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Raid Israeliani di Nuovo su Gaza, oltre 330 i Morti

Il ministero della Salute nella Striscia di Gaza gestito da Hamas ha reso noto che gli attacchi israeliani hanno ucciso più di 330 persone.
La ripresa della guerra di Israele a Gaza “è il passo giusto, morale, etico e più giustificato, per distruggere Hamas e riportare indietro i nostri ostaggi”. Lo ha affermato il leader dell’estrema destra israeliana Itamar Ben-Gvir, che a gennaio ha lasciato la coalizione di governo proprio in opposizione all’accordo di cessate il fuoco nella Striscia. “Non dobbiamo accettare l’esistenza dell’organizzazione di Hamas e deve essere distrutta”, ha aggiunto.
Il bilancio degli attacchi aerei israeliani nella Striscia è salito a 310 morti. Lo riferisce Al-Jazeera, citando il ministero della Salute di Gaza, gestito da Hamas…

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Trump o Biden: Tutti Servi di Quel Criminale di Netanyahu!

di Giuseppe Salamone
Se Biden era rincoglionito e quindi pericoloso perché manovrato da chi comanda negli Usa, Trump anche se rincoglionito non lo è, si sta dimostrando altrettanto pericoloso.
Se il primo è stato il peggior presidente della storia dell’essere umano, il secondo non sta facendo nulla per tracciare una linea di discontinuità. A parte ovviamente la propaganda che trova sempre chi abbocca.
L’ho sempre pensato e continuo a pensarlo che il problema, in fondo, si chiama Stati Uniti d’America a prescindere da chi sia il capo della Casa Bianca. Il problema è che questi sono stati descritti per decenni per quello che non sono. Tutti siamo cresciuti col mito della culla della democrazia, della società del successo e delle possibilità infinite per emergere, della tutela dei diritti che come lo fanno loro nessuno, e del “sogno americano”. Alzi la mano chi sin da piccolo non si è sentito dire “hai trovato l’America” a ogni cosa bella che gli accadesse…

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Il Tribunale della Storia Aspetta Netanyahu…

di Dante Barontini
Che Benjamin Netanyahu o Yoav Gallant – colpiti da mandato di cattura internazionale per decisione della Corte Penale Internazionale – possano essere effettivamente arrestati è un solo un wishful thinking; uno di quei pensieri che rendono il mondo presente per qualche minuto meno insopportabile.
In concreto non avverrà, anche se il trattato istitutivo della Corte – firmato a Roma nel 1996 ed entrato in vigore nel 2002 – obbliga gli Stati aderenti a comportarsi di conseguenza.
A “Bibi” e al suo ex ministro della difesa – quello che aveva affermato “stiamo combattendo contro animali umani e ci comporteremo di conseguenza” – basterà non andare in uno dei 120 paesi che l’hanno ratificato (all’appello mancano Usa, Cina, Russia e la stessa Israele – che pure l’aveva inizialmente firmato – più una serie di paesi minori).
Di certo non potrebbero venire in Europa, anche se non riusciamo a vedere uno dei pallidi servi dell’impero Usa provare a mettere le manette ai macellai della popolazione di Gaza (il fascistoide Orbàn già lo ha invitato a fargli visita…)…

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