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Trump paragona Covid a influenza e Facebook e Twitter oscurano il suo post

Prima Facebook, poi Twitter. I due social dove si raccoglie la stragrande maggioranza dei sostenitori online di Donald Trump decidono di oscurare nuovamente un suo post.
Si tratta, ma guarda un po’… proprio di quello in cui il presidente Usa paragonava l’influenza stagionale in arrivo all’epidemia da coronavirus, invitando gli americani a imparare a conviverci. Il motivo è spiegato in un avviso: quel post “contiene informazioni scorrette potenzialmente pericolose” – sostengono le piattaforme. Intanto Facebook ha chiuso pagine e gruppi associati ai cospirazionisti di QAnon e anche Instagram lo sta facendo…

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Solo un “buffetto” alle quattro Big più ricche con la Pandemia

di Nicola Porro
I quattro uomini più potenti della Terra sono stati convocati a fine luglio dal Parlamento più potente della terra. È stata una farsa. Nel senso che si è trattato di teatro allo stato puro con spunti talvolta comici e talaltra grossolani.
Davanti al Congresso americano sono stati convocati i numeri uno di Google, Amazon, Apple e Facebook. E deputati repubblicani e democratici hanno provato a fare loro buuuu. Formalmente i big boss erano lì per rispondere a questioni antitrust. La posizione considerata peggiore è quella di Facebook che otto anni fa comprò Instagram per un miliardo di dollari. Aveva dodici dipendenti e fatturato praticamente a zero. Oggi è il servizio di punta di Zuckerberg, con un miliardo di utenti al mese. Ma il punto vero non è il loro successo commerciale…

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La fine della Realtà… verso un Mondo “Iperreale”

di Francesco Plaino
Le moderne tecnologie digitali stanno influenzando in modo diffuso la nostra percezione del mondo. Molte delle nostre esperienze della vita quotidiana sono anticipate e mediate da un gran numero di dispositivi multimediali. Così, la realtà viene letta, o meglio ri-letta, continuamente attraverso logiche digitali e mediali.
In questo modo, le nuove modalità di comunicazione non solo determinano le nostre aspettative e condizionano le nostre reazioni nei confronti della realtà, ma creano una vera e propria “Iperrealtà”. Quest’ultima, come descritta dal sociologo e filosofo francese Jean Baudrillard, è come un velo che permea la realtà, la quale finisce per perdere valore, soffocata dalla perfezione del digitale.
L’iperrealtà definisce dei modelli che esistono solo in luoghi virtuali, esistono solo in quanto simulazioni. In tal modo, la società delle immagini trova nel mondo digitale e multimediale una sorta di luogo sicuro, virtuale, dove genera una “realtà alternativa” distaccata dall’esperienza umana, senza più riferimenti a essa…

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