Ma come diavolo è governato il Mondo?

di Nicoletta Dentico
“Capire le diseguaglianze per superare l’ingiustizia finanziaria”: è lo studio presentato all’Onu per aggiornare l’agenda per lo sviluppo. Mentre cresce nel mondo l’insofferenza verso questa “governance”.
Le diseguaglianze sono la ferita che marca il nostro tempo: attraversano le nostre vite, abitano le nostre città, le comunità con cui siamo in relazione. Insieme all’instabilità geopolitica e alle guerre, sono la principale questione politica del presente, e abbracciano dimensioni che via via emergono, nello studio del fenomeno. Le diseguaglianze sono di natura economica, sociale, di genere, di appartenenza etnica, definiscono la possibilità di accesso ai servizi di salute e istruzione. Ma sono anche di carattere territoriale, nella divaricazione di opportunità fra città e aree rurali, o addirittura marginali. Sono generazionali: la nostra generazione ha consumato ingordamente per decenni, finendo per mangiarsi il pianeta, mentre i nostri figli devono vedersela con la minaccia di una sopravvivenza di breve termine, su questa terra.
“Se si diffonde la sensazione che i benefici del capitalismo siano distribuiti in modo iniquo, il sistema è destinato a crollare” commentava Alan Greenspan in un’intervista già nel settembre 2007. Ci siamo, a questo crinale decisivo

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