Così la Vespa orientalis produce energia dal Sole

di Pasquale Veltri
Un gruppo di scienziati di Tel Aviv ha scoperto che una particolare specie di vespe presenta un apparato simile alle celle solari per la produzione di energia.
La vespa in questione è un imenottero della famiglia delle Vespidae, simile al calabrone, che può raggiungere le dimensioni di circa tre centimetri, precisamente identificata con il nome di “Vespa orientalis” (Vespa orientalis Linnaeus).
È diffusa soprattutto nel sud est dell’Europa e nel Medio Oriente; in Italia è presente nelle regioni meridionali e in Sicilia e nidifica solitamente all’interno di cavità ricavate nei muri e negli alberi, oppure direttamente nel terreno. Osservandone l’attività giornaliera, che consiste soprattutto nel lavoro presso la propria tana, gli scienziati hanno appurato che questo tipo di vespe lavora molto anche durante l’inverno, e che la loro attività è molto più frenetica durante le ore centrali della giornata…

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Mangiare insetti? Occhio alle infezioni

di Federico Cenci
“La globalizzazione non arriverà sulle tavole degli italiani!”, parola di Ettore Capri, docente di Chimica agraria.
Se qualche anno fa fosse stato chiesto all’italiano medio di assaggiare una cavalletta o una locusta, probabilmente avrebbe reagito in maniera tutt’altro che accondiscendente. Oggi, stando ad un’indagine recente condotta dalla Doxa per conto di Rentokil Initial, il 40% degli italiani sarebbe pronto a mangiare insetti.
Dobbiamo dunque rassegnarci al dominio della globalizzazione, capace di sradicare anche un baluardo d’identità dei popoli come l’enogastronomia? In Terris lo ha chiesto al prof. Ettore Capri, docente di Chimica agraria presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, autore di vari libri tra cui, scritto insieme ad Antonia Corina, “Una sana informazione alimentare” (ed. Mattioli, 2016). Sul tema invita alla prudenza…

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La millenaria “Città delle Termiti” in Brasile, visibile anche dallo spazio

di Elisabetta Intini
Oltre 200 milioni di cumuli di terra: sono il risultato del millenario lavoro di costruzione di questi insetti sociali, ora scoperto grazie a Google Earth.
Una delle più grandi e complesse megalopoli terrestri è pressoché sconosciuta, e non è stata costruita dall’uomo: un gruppo di scienziati ha appena calcolato, con l’aiuto di immagini satellitari, la reale estensione della distesa dei tumuli di terra innalzati dalle termiti nella foresta di Caatinga, nel nord-est del Brasile. Hanno così scoperto che è formata da circa 200 milioni di coni di terra (murundus, in portoghese) alti fino a 2,5 metri e larghi fino a 9, che insieme ricoprono un’area di circa 233.000 km quadrati: più o meno quanto la Gran Bretagna…

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Da gennaio 2018 l’Europa ci riempirà le tavole di insetti. Sappiatelo…

di Helmut Leftbuster
Sono anni che ne scriviamo e sono anni che ci deridono con la storiella del complottismo. Ebbene, grazie alla solita Europa, da questo gennaio gli insetti saranno in libero spaccio ovunque, sia al naturale (supermercati e ristoranti), sia sotto forma di ingrediente aggiuntivo o integratore proteico nei prodotti della grande distribuzione (sempre che lo scrivano sulle confezioni…).
Ma il dato più sconvolgente è che la mediaticità di regime, anziché denunciare questo schifo come tale, non fa che propinarci trasmissioni in cui si sorride tra il lusco e il brusco alla novità, salutando gli insetti come “cibo del futuro” e facendoceli piacere ad ogni costo.
La solfa giustificativa è sempre instancabilmente in salsa terzomondista: “presto saremo 9 miliardi e il cibo non basterà per tutti”. Ma tutti chi? Ogni popolo ha la sua terra e le sue carte al mazzo; perché noialtri dovremmo rinunciare alle nostre per abbracciare regimi alimentari a basso costo che non ci sono mai appartenuti e che nulla hanno a che fare con le naturali risorse da secoli a disposizione delle nostre latitudini? Noi europei siamo tutt’altro che 9 miliardi; perché mai dovremmo dunque comportarci come se i 9 miliardi fossimo noi?…

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