Chi sono Io? Storia dello sconosciuto che abita in noi

Dott.ssa Marta Cricelli
Capita di non riconoscerci nelle parole con cui gli altri ci descrivono. O di non voler essere come siamo. Che fare dunque quando la nostra identità sfugge o ci tiene in trappola?
Non vi è mai capitato, chiacchierando con un amico, di ritrovarvi a dire frasi come “io sono sempre stata così…” oppure “è un mio tratto, una mia caratteristica”? Perché è tanto facile definirci nella vita di tutti i giorni e poi, quando accade qualcosa di nuovo, destabilizzante, magari traumatico, o al contrario inaspettatamente bello, ci ritroviamo in crisi perché non sembriamo più gli stessi? È davvero possibile, e soprattutto desiderabile, darci delle etichette?
La considerazione da cui vorrei partire, è che l’identità dipende dai legami e dagli accadimenti del reale. Dunque “la nostra identità è assai poco identica”. È, invece, sensibile a impatti che la modificano, ed è in perenne costruzione.

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