La prima “Ibernazione Temporanea” per salvare la vita a un essere umano

di Giancarlo Cinini
I dottori dell’Università del Maryland hanno rivelato all’Accademia delle Scienze di New York di essere riusciti a porre un uomo in stato di “animazione sospesa”, una ibernazione temporanea.
Si tratta di un’ibernazione di qualche ora per un paziente gravemente ferito, qualche ora che permette ai medici di operare e se possibile di salvare la vita. Il termine esatto è “suspended animation”, animazione sospesa (da non confondere con la “crioconservazione”). Nella pratica la rianimazione viene ritardata, i vasi sanguigni riempiti di una soluzione che raffredda il corpo e ne blocca il metabolismo. Il paziente viene operato e quindi di nuovo riscaldato.
Finora era stato fatto soltanto su animali. Ma un gruppo medico del Centro medico dell’Università del Maryland, Stati Uniti, come rivelato dal New Scientist, per la prima volta ha sperimentato la tecnica su persone che altrimenti sarebbero andate incontro a morte certa. Se n’è discusso a un simposio dell’Accademia delle Scienze di New York; ancora però non è noto come la procedura sia andata a finire. I risultati, infatti – sperano i medici – saranno annunciati entro la fine del 2020…

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Due vermi congelati da 40 mila anni tornano a vivere e a mangiare

Due “nematodi” vissuti 40 mila anni fa sono stati trovati in alcuni campioni di permafrost raccolti in Siberia dai ricercatori russi: una volta ‘scongelati’ a 20 gradi per qualche settimana, i vermi hanno ricominciato a vivere e a mangiare. Si tratta di un’importante scoperta che apre nuovi dibattiti sul tema della criopreservazione.
Due nematodi (vermi cilindrici) di migliaia di anni fa (tra i 30 e i 40 mila anni fa) sono tornati in vita dopo essere stati ‘scongelati’ da un permafrost raccolto dai ricercatori russi: si tratta di un’importante scoperta che apre nuove riflessioni sulla reale possibilità della criopreservazione e, in generale, sulla preservazione dei nostri tessuti a bassissime temperature. Lo studio, intitolato “Viable Nematodes from Late Pleistocene Permafrost of the Kolyma River Lowland”, è stato pubblicato sulla rivista Doklady Biological Sciences

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