Meluzzi: “Mi spaventa più di tutto la Stupidità umana e la possibilità di riuscire a condizionare il Comportamento delle persone”

di Denise Baldi
Il professor Alessandro Meluzzi è uno psichiatra e un saggista molto conosciuto. Anche di fronte ad argomenti delicati non si è mai tirato indietro, esponendo il suo pensiero critico. Lo abbiamo contattato telefonicamente.
D: La più grande fake news riguardo la pandemia è stata la pandemia stessa. Quanto è d’accordo con quest’affermazione? 
“Non c’è stata una pandemia. È stata una pandemia quella della spagnola, quella della peste del ‘600, quella della peste del ‘300, quella della peste durante la Guerra del Peloponneso o durante l’invasione dei bizantini in Italia dell’XI secolo.
Può ancora forse considerarsi una pandemia quella dell’asiatica che ha fatto un milione di morti nel 1960. Ma certamente non possiamo definire una pandemia una malattia che è stata gestita con cattiva terapia.
Si tratta sostanzialmente di un’epidemia parainfluenzale. Il coronavirus è il virus del raffreddore, forse rielaborato in qualche laboratorio cinese con la speranza di fare un vaccino RNA contro l’HIV, cosa che non è mai stata possibile.
Non è stata una pandemia, perché la spagnola, che lo è stata, ha fatto circa 700-800mila morti solo in Italia

Vai all’articolo

Esperimento sociale riuscito: ci hanno rassegnato ad essere sudditi

 di Max Del Papa
Da questi mesi allucinanti, dalla pandemia più pazza del mondo usciamo, ce ne usciamo, con alcune sconfortanti conferme: l’incapacità di un governo di avventizi, l’arroganza delle caste di potere, manager, commissari, task force, la rapacità dei virologi a tassametro: tutta gente che ha brillato per tracotanza, dalla spocchia inversamente proporzionale alla competenza.
Ma fosse solo questo, passi, ci siamo abituati. Il lascito più torbido, più lugubre è la facilità con cui ci hanno ucciso la libertà. Ridevamo di questo avvocatino della profonda provincia, abituato alle frequentazioni giuste, allo slalom gigante della carriera: una volta preso il potere, questo premier di laboratorio si è rivelato spietato nel gestirlo.
Decretazione sistematica, col pretesto della situazione eccezionale; Parlamento chiuso; opposizioni di fatto private della loro funzione; conferenze stampa continue all’insegna del populismo aggressivo che è il tono inconfondibile dell’autocrate; continue bugie, spacciate per realtà; norme insane, fatte apposta per non essere comprese; cittadini repressi, controllati, schiacciati con la strategia del terrore, prima lasciati allo sbando in virtù di valutazioni sciagurate di stampo ideologico, poi incamiciate nella paura crescente…

Vai all’articolo