La Cina scarica sull’Italia le colpe del Disastro Coronavirus

di Leone Grotti
La Cina nasconde i nuovi casi di coronavirus (che ci sono: altro che zero nuovi contagi!) e incolpa l’Italia… eppure ci si ostina a considerare amico il regime comunista cinese.
Ora che il governo italiano, fustigato anche dal New York Times, ha mostrato non poche falle nella gestione dell’epidemia di coronavirus, si rinnovano gli appelli al “modello cinese” e gli elogi per l’efficienza del governo comunista. Ma come spesso accade, Pechino mostra al mondo solo una parte della verità.
Quello che Pechino non dice…
Dopo una settimana in cui si è registrato appena un contagio a Wuhan, epicentro mondiale dell’epidemia, le autorità hanno dichiarato che a partire dal 1 aprile sono state tolte alcune restrizioni ai viaggi nella provincia dell’Hubei. Allo stesso modo Wuhan, la capitale provinciale, comincerà a uscire dalla quarantena l’8 aprile dopo oltre due mesi. I numeri ufficiali, però, non raccontano tutta la verità…

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Portavoce Governo cinese: “l’Esercito americano potrebbe aver portato il Coronavirus in Cina”

di Luca Cellini
È quanto ha dichiarato poche ore fa in un tweet dal suo account pubblico, il portavoce del ministero degli Esteri cinese Zhao Lijian.
Nel suo tweet, il portavoce cinese afferma che i militari statunitensi avrebbero potuto portare il Coronavirus nella città cinese di Wuhan, che è stata più colpita dall’epidemia.
Nel tweet, il portavoce del ministero degli Esteri cinese pone alcune domande: “A quando risale il paziente zero negli Stati Uniti? Quante persone sono infette negli States? Come si chiamano gli ospedali dove sono ricoverati? Potrebbe essere che sia stato l’esercito americano ad aver portato l’epidemia a Wuhan. Vogliamo trasparenza! Che siano resi pubblici i vostri dati! Gli Stati Uniti ci devono una spiegazione!” così in un primo tweet ha scritto Zhao in lingua inglese…

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Noia a mille e cibo a casa con i robot, la Cina in 2 scatti al tempo del virus

di Maria Elena Viggiano
Le ripercussioni economiche che la Cina dovrà affrontare a seguito dell’epidemia del coronavirus sono indubbie. Secondo l’Oxford Economics, le stime di crescita per il primo trimestre del 2020 saranno inferiori al 4% e per il resto dell’anno è previsto un 5,6%. Prima del virus si parlava del 6%.
Si tratta di un colpo durissimo e di prendere consapevolezza che il “sogno cinese”, di essere un paese sempre più forte economicamente e al centro del mondo, subirà una battuta di arresto. Il presidente Xi Jinping ha deciso di prendere delle misure mai adottate in precedenza per il contenimento dell’epidemia: quarantena per 60 milioni di cinesi ed oltre 700 milioni di persone in isolamento a causa di restrizioni dei viaggi…

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Coronavirus: la bufala dell’anti-bufala

di Claudio Messora
Chi considera cospirazionista e inverosimile l’idea che l’epidemia del Covid-19 possa essere stata causata dagli Stati Uniti, non sa quel che dice.
Basteranno ai più testardi i due articoli accademici citati in fondo per dimostrarlo. Come possiamo distinguere un’epidemia “naturale” da un attacco biologico? Data la natura degli attacchi biologici, che normalmente non lasciano prove, stando alle prove, solitamente non possiamo: quindi è sciocco dire che, senza prove, è fantasiosa l’eventualità che si tratti di un attacco biologico.
Come con gli incendi dolosi dobbiamo considerare i moventi, l’opportunità, la capacità, l’occasione, i precedenti, la natura dell’evento e la mentalità del sospettato, ma a maggior ragione, perché chi appicca un incendio lascia comunque molte più tracce del suo gesto. Quando avvengono degli incendi sospetti, nessuno dice che è complottista affermare che potrebbero essere stati degli allevatori o degli speculatori edilizi a causarli: perché lo stesso, e a maggior ragione, non dovrebbe valere per le epidemie, quando si tratta di epidemie particolarmente sospette?…

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Cina: rincara il Cibo… tutto il bello della Globalizzazione

di Maurizio Blondet
In Cina rincarano alle stelle i generi alimentari, per il blocco produttivo da coronavirus, e per una epidemia che colpisce i polli e i maiali.
Mentre miriadi di fabbriche in Occidente smettono la produzione perché non gli arrivano più dalla Cina i prodotti intermedi che avevano delocalizzato là – tutto: dalle componenti elettroniche da mettere nelle auto, ai prodotti per la fabbricazione dei medicinali, ai minerali strategici non ferrosi – perché gli costavano meno che a produrli da noi, arriva la notizia di un rincaro, finalmente, dalla Cina: “L’indice dei prezzi al consumo (IPC) cinese è aumentato del 20,6% su base annua a gennaio, il tasso più alto da marzo 2008. Il raddoppio dei prezzi delle carni suine fa aumentare gli aggregati dei prezzi, anche i prezzi delle verdure sono aumentati del 17% su base annua. Per molti cittadini, gli acquisti di cibo rappresentano una percentuale molto elevata delle spese mensili, con alcune stime che arrivano al 30%”

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Dagli all’untore… Ovvero, l’ultimo sogno americano

di Alberto Benzoni
Diciotto anni fa, la Sars. Oggi il Coronavirus. Meno contagioso? Più letale? Oppure più contagioso e meno letale? Possiamo fidarci delle cifre che ci danno?
Il seguito è affidato alla “fake news” e, più ancora alle “fake opinions”; scontate, tutte e due, e controllabili in tempi normali, devastanti di fronte al risorgere di incubi – quali le epidemie – che ritenevamo scomparse per sempre.
Sia come sia, una cosa è certa. Che, economicamente parlando, il Coronavirus sia infinitamente più letale della Sars. Allora la Cina era un “paese emergente”, e il suo peso nel sistema mondiale di produzione e di scambio tutto sommato marginale; al punto di potere essere ammessa senza problemi nell’Organizzazione mondiale del commercio. Oggi è, in tutti i sensi e in tutti i settori, al centro del processo di globalizzazione; al punto di ritenere che la semplice persistenza dell’epidemia avrebbe effetti – psicologicamente oltre che concretamente – distruttivi per l’ordine economico mondiale.

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“Vai a casa”: la Cina usa i droni per informare i suoi cittadini del Coronavirus

La Cina ha deciso di utilizzare anche i droni per informare i suoi cittadini del pericolo del Coronavirus.
Le immagini scattate nelle città cinesi di Hefei e Qingzhou, mostrano le autorità che usano i droni per spruzzare disinfettanti in luoghi pubblici, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ma anche per diffondere informazioni ai residenti sul coronavirus.
Ecco a seguire il video che circola in rete:…

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Virus Cina, “probabile diffusione globale”: scienziati Usa e Russia al lavoro

“Il potenziale impatto delle epidemie da nuovo Coronavirus è elevato ed è possibile un’ulteriore diffusione globale”.
Ad affermarlo, in un aggiornamento appena diffuso, sono gli esperti dell’Ecdc (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie), che già ieri avevano alzato la guardia sul nuovo coronavirus cinese, simile alla Sars.
Le autorità sanitarie cinesi hanno confermato la trasmissione da uomo a uomo continua l’Ecdc – e si ritiene che 15 operatori sanitari siano stati infettati a Wuhan. La fonte originaria dell’epidemia rimane sconosciuta e sono previsti ulteriori casi, e decessi, a Wuhan e in Cina. È possibile – aggiungono gli specialisti dell’Ecdc – che vengano rilevati ulteriori casi tra i viaggiatori da Wuhan ad altri Paesi”

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