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La “Preghiera-Sfida” di Traoré a Papa Leone XIV

a cura di Leopoldo Salmaso
Una “contro-omelia della liberazione” dall’Africa che alza la testa
“A Sua Santità Papa Roberto Francesco.
Non le scrivo da un palazzo, né dalle comodità di ambasciate straniere, ma dal suolo della mia patria, la terra del Burkina Faso, dove la polvere si mescola al sangue dei nostri martiri e gli echi della rivoluzione sono più forti del ronzio dei droni stranieri sopra le nostre teste.
Non le scrivo come un uomo in cerca di approvazione, né come uno invischiato in convenevoli diplomatici. Le scrivo come un figlio dell’Africa, audace, ferito, indomito.
Ora lei è il padre spirituale di oltre un miliardo di anime, inclusi milioni qui in Africa. Lei eredita non solo una chiesa, ma una missione. E in questo momento di transizione, mentre il fumo bianco aleggia ancora sui tetti del Vaticano, devo inviare questa lettera attraverso mari e deserti, oltre guardie e cancellate, direttamente al suo cuore, perché la storia lo esige, perché la verità lo impone, perché l’Africa, ferita e in rivolta, ci sta guardando…

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Vescovi africani: “Fermare l’emigrazione, aiutare gli africani a restare”

di Federico Cenci
La voce dei vescovi africani riecheggia ormai di frequente. L’appello dei presuli ai propri giovani è fin troppo chiaro: basta emigrazione, basta diventare carne da macello per trafficanti d’esseri umani e imprenditori senza scrupoli, che in Europa sfruttano la mano d’opera straniera per abbassare il costo del lavoro.
Al contrario, bisogna che le forze giovani restino in Africa, è l’unica opportunità per quelle terre di riscattarsi. Non basta, però, la buona volontà dei giovani. Serve l’impegno politico, dei Paesi africani certo, ma anche e soprattutto della comunità internazionale. In tal senso si colloca il Programma “Hungary Helps”, iniziativa del governo magiaro che prevede aiuti concreti in Africa e che finora ha dato sostegno a migliaia di persone…

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