Conte governa coi “Bollettini dei contagi”, la Politica è morta!

Può il “Bollettino dei contagi” sostituire il Parlamento? Se lo domanda Gianluigi Da Rold sul “Sussidiario”, dopo la decisione di Conte di prorogare lo Stato d’emergenza a causa del Covid-19 fino al 31 gennaio 2021.
“Praticamente, l’Italia resterà in questa condizione per un anno intero, unico paese in Europa”. Il 1° ottobre, il numero dei tamponi eseguiti ha battuto ogni record: oltre 115.000. Ma terapie intensive, decessi e ricoveri restano pressoché in linea con il numero dei giorni precedenti. Siamo “schiavi del bollettino”? La verità è che “ognuno dice la sua, ma Conte decide prima ancora di consultare il Parlamento”. Anche se non si tratta di un lockdown generale, scrive Da Rold, lo stato d’emergenza “mette maggiore ansia in un paese che è angosciato da altre prove che lo attendono… non solo in campo sanitario”, e inserisce un nuovo motivo di polemica “proprio mentre ci si dovrebbe unire in uno sforzo comune per affrontare quella che ormai sembra una crisi di sistema”. Da anni, ormai, la democrazia parlamentare “sembra più preoccupata di garantire un libero mercato che abbia poche regole, piuttosto che la coesione sociale e i diritti di tutti i cittadini”

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Annuncio choc di “Italo-Ntv”: ​”Entro 2 mesi treni fermi”

di Federico Garau
AD di “Italo-Ntv”: “Se permangono certe condizioni dal 1 ottobre ridurremo i servizi da 87 a 60 giornalieri. Quindi nel giro di due mesi ci fermeremo con gravi ripercussioni sull’occupazione”.
“C’è disparità tra i mezzi di trasporto e c’è anche tra imprese concorrenti. Trenitalia, da azienda di Stato, opera anche gli intercity e i regionali”, spiega l’amministratore delegato che chiede di innalzare la soglia di capienza fino all’80%.
Le limitazioni anti-Coronavirus, che prevedono una drastica riduzione del numero dei passeggeri sui treni dell’Alta velocità, porteranno presto delle pesanti ripercussioni economiche, ne è convinto l’amministratore delegato di “Italo-Ntv”, Gianbattista La Rocca, il quale esprime tutte le sue perplessità e preoccupazioni in un’intervista concessa a “Repubblica”.
“Se permangono certe condizioni nel giro di due mesi ci fermeremo con gravi ripercussioni sull’occupazione:…

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Il ricco Veneto… la prima regione per Immobili all’Asta!

di Corrado Callegari
C’è un mantra che non funziona: “va tutto bene”. Non va bene affatto… Non basta aver arginato il Covid. In Veneto c’è una crisi che viene da lontano e lo dice il rapporto Semestrale sulle aste immobiliari del Centro Studi Sogeea.
Vediamo insieme i numeri. Le case all’asta in Italia, rilevate al 30 giugno 2020, sono 9.262 (di cui 120 sono le procedure che riguardano alberghi, bed & breakfast, motel, campeggi e simili) con un calo del 60 per cento rispetto a dicembre 2019.  D’altra parte il lockdown ha rallentato il funerale degli immobili.
Ma sentite cosa afferma il Prof. Sandro Simoncini, docente di urbanistica e di economia delle imprese all’università Uninettuno e direttore scientifico del Centro Studi:…

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