Il Lusso è un oltraggio alla Dignità umana?

di Paolo Ermani
Sono uscite le classifiche dei guadagni dei magnati del lusso e ancora una volta si rimane sconvolti. Cifre al di là di ogni immaginazione intascate da persone che vendono il superfluo e lo vendono pure carissimo.
Viene spontaeo chiedersi: non siamo forse di fronte a un oltraggio alla dignità umana? Miliardi di euro guadagnati per vendere ciò che si ostenta e che si paga profumatamente solo per un valore dato da altri, non certo per il suo valore intrinseco. Si pensi ad esempio alla moda, dove per una firma, un capo di abbigliamento realizzato spesso con il sangue di schiavi e schiave, pagati pochi euro, viene venduto per migliaia di euro.
Di fronte a questa follia, ci si chiede: ma come è possibile che in un mondo dove ci sono oltre 800 milioni di persone che fanno la fame, dove l’80% della popolazione è in condizioni difficili o disperate, fra guerre, mancanza di beni essenziali, di acqua, di libertà minime, si possa accettare che esista chi guadagna in maniera così vergognosa? Non è forse un oltraggio? Un’offesa alla dignità umana? Nel mondo alla rovescia nel quale viviamo sembrerebbe di no, tutto normale, niente da eccepire…

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Ma come diavolo è governato il Mondo?

di Nicoletta Dentico
“Capire le diseguaglianze per superare l’ingiustizia finanziaria”: è lo studio presentato all’Onu per aggiornare l’agenda per lo sviluppo. Mentre cresce nel mondo l’insofferenza verso questa “governance”.
Le diseguaglianze sono la ferita che marca il nostro tempo: attraversano le nostre vite, abitano le nostre città, le comunità con cui siamo in relazione. Insieme all’instabilità geopolitica e alle guerre, sono la principale questione politica del presente, e abbracciano dimensioni che via via emergono, nello studio del fenomeno. Le diseguaglianze sono di natura economica, sociale, di genere, di appartenenza etnica, definiscono la possibilità di accesso ai servizi di salute e istruzione. Ma sono anche di carattere territoriale, nella divaricazione di opportunità fra città e aree rurali, o addirittura marginali. Sono generazionali: la nostra generazione ha consumato ingordamente per decenni, finendo per mangiarsi il pianeta, mentre i nostri figli devono vedersela con la minaccia di una sopravvivenza di breve termine, su questa terra.
“Se si diffonde la sensazione che i benefici del capitalismo siano distribuiti in modo iniquo, il sistema è destinato a crollare” commentava Alan Greenspan in un’intervista già nel settembre 2007. Ci siamo, a questo crinale decisivo

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Spagna: la povertà colpisce milioni di persone, nonostante la crescita

Vittime dell'austerità in Spagna

Nella Spagna che guida la “ripresa” dell’eurozona, la povertà non accenna a diminuire e anzi, diventata cronica, interessa sempre più parte della classe media, che si ritrova intrappolata nella condizione di working poor tra lavori precari e intermittenti e la disoccupazione.
Sicché, mentre il perimetro dello stato si riduce lasciando che le lacune del welfare vengano colmate da organizzazioni caritatevoli private, che alleviano la condizione di indigenza di persone un tempo benestanti, anche nella “Spagna in ripresa” strombazzata dai media mainstream appare sempre più evidente che questo sistema distrugge molti posti di lavoro, approfondendo le disuguaglianze in tempi di crisi, senza essere capace di ridurle in tempi di ripresa economica…

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