Francia e Italia stesso copione. E altre atrocità…

di Maurizio Blondet
“Francia, verso il lockdown totale. Macron riunisce il Consiglio di Difesa. La Francia verso misure molto dure: oltre 250 morti nelle ultime 24 ore. Contagi oltre 50mila al giorno, bla bla bla… “ (da Affari Italiani). Nessuna differenza quindi tra Francia e Italia. Entrambe convocano il Consiglio Supremo di Difesa, entrambe vanno verso il lockdown totale, entrambe obbediscono allo stesso copione ricevuto.
Ebbene, La riunione del Consiglio supremo difesa italiano ha avuto luogo. A giudicare dal comunicato del Quirinale, un brodino dei più vieti luoghi comuni del Mattarellismo: “La NATO e l’Unione Europea restano i pilastri della politica di sicurezza e difesa nazionale. L’innalzamento del livello della tensione nel Mediterraneo Orientale desta preoccupazione. Il terrorismo transnazionale resta una minaccia… “. “L’emergenza sanitaria ha prodotto una crisi globale con conseguenze di natura sociale ed economica che rischiano di accentuare la conflittualità in diverse aree del mondo. È indispensabile in questa fase un rilancio del multilateralismo, della solidarietà e della cooperazione in tutti i campi”.
Si sono riuniti per dirsi questo? Che senso ha?…

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Minacce al virologo francese Didier Raoult dopo l’autorizzazione della sua Cura per il Coronavirus

di Gino Favola
Un nuovo “protocollo francese”, unisce HCQ (idrossiclorochina) e azitromicina con effetti molto promettenti contro il Coronavirus, secondo la ricetta del virologo Didier Raoult.
Così in  Francia è arrivato il via libera per la prescrizione, sotto rigide condizioni, dell’idrossiclorochina e l’associazione lopinavir-ritonavir per i pazienti ricoverati in ospedali per coronavirus. Lo stabilisce il decreto delle autorità francesi adottato il 25 marzo 2020 e pubblicato poi sul sito Legifrance.gouv.fr. Ecco il testo: “In deroga all’articolo L.5121-8 del codice della salute pubblica, l’idroclorochina e l’associazione loinavir/ritonavir possono essere prescritti, somministrati e amministrati sotto la responsabilità di un medico ai pazienti contagiati da Covid-19, negli ospedali e centri sanitari in cui sono ricoverati, come anche per il proseguimento del loro trattamento se le loro condizioni lo consentono e dietro autorizzazione del medico che ha prescritto inizialmente il trattamento a domicilio”

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