Forse non tutti sanno che… il Curry

Lo sapevate che una singola porzione di Curry può dilatare le arterie, prevenendo i danni cardiovascolari associati al consumo dei cibi più comuni?
Siamo soliti pensare alle spezie principalmente come a “strumenti culinari” per migliorare il sapore del cibo, mentre in realtà sono anche dei potenti medicinali e, per certi aspetti, possono effettivamente tamponare i danni causati da ciò che ci piace mangiare – ma che spesso non è molto buono sul piano della salute…
Certe formule culinarie, a volte tramandate addirittura per generazioni, possono essere importanti per la nostra salute: è interessante notare che questo concetto riecheggia nella parola stessa ricetta, il cui primo uso registrato già nella metà del XVI secolo francese significava letteralmente “prescrizione medica!“…

Vai all’articolo

Tè nero per preparare efficaci rimedi naturali

Il tè nero è una delle bevande migliori da consumare ogni giorno. Unito ad altri ingredienti, aumenta le difese rafforzando il sistema immunitario.
Il tè nero è una bevanda ancestrale e medicinale molto popolare in diverse culture. Il suo sapore intenso e il suo colore scuro nascondono numerose proprietà curative, tra le quali risaltano i suoi effetti antiossidanti, stimolanti e diuretici.
Vi invitiamo a scoprire in questo articolo alcuni rimedi curativi a base di tè nero. Unendo diverse piante medicinali, se ne moltiplicano le virtù terapeutiche allo scopo di trattare diversi disturbi lievi. Non esitate a provarli!…

Vai all’articolo

Le proprietà curative dell’Equiseto, per rinforzare le ossa e combattere l’osteoporosi

Dott. Walter Bottai
L’Equiseto fu usato fin dall’antichità per le sue importanti proprietà, per affezioni dell’apparato respiratorio, come antidiarroico, nelle emorragie specie nasali e come emostatico generale e per i suoi effetti diuretici e cicatrizzanti anche nelle ulcere intestinali. Inoltre, grazie al suo alto contenuto di silicio, l’equiseto si consiglia per chi è affetto da patologie ossee.
Nome scientifico: Equisetum arvense. Etimologia: equi=cavallo, seta=pelo grosso, crine, per la somiglianza delle sue foglie e della sua forma con la coda dei cavalli. Arvense deriva da arvum cioè campo, pianta che cresce nei campi. Nomi volgari: coda cavallina dei campi, cosa equina, erba rugna, rasperela, rasparela, rasperella,  codabussina, coa ad caval, cucitolo.
Una pianta
È comparsa sulla terra circa 350 milioni di anni fa (periodo carbonifero) e da allora è rimasta inalterata evolutivamente parlando, salvo per le dimensioni che allora erano maggiori. La pianta è diffusa in tutti i continenti tranne che in Australia.
Curiosità
Il nome “rasperella” deriva la latino asper= ruvido, rugoso e si riferisce ad un uso antico; la si impiegava infatti per lisciare il legno, ma un uso di questo tipo pare sia stato fatto anche per levigare avorio e altri materiali. Del resto il contenuto di silicio la rende alquanto abrasiva…

Vai all’articolo

Ecco come le “Big Pharma” mettono fuori gioco le cure naturali

Mi sono documentato sulle cure naturali e su come il sistema delle Big Pharma, che hanno il controllo assoluto della sanità, della medicina e della ricerca, riescano a mettere fuori gioco le cure naturali.
È un tema così vasto, che meriterebbe la scrittura di un libro di 1.000 pagine, pertanto in questo articolo cercherò di riassumere i punti essenziali, fornendovi spunti per approfondire le ricerche, se vi interessa l’argomento.
Le cure proibite
Un ottimo modo per togliere di mezzo piante medicinali, è farle proibire. Farle mettere “fuori legge”, impedendone la diffusione. Per indurre i governi a proibire una determinata pianta, è sufficiente che questa sia ritenuta pericolosa per la salute.
Ci sono, ad esempio, potenti alcaloidi naturali che hanno spiccate doti curative, ma che se assunti in modo scorretto, possono nuocere. È una cosa “normale”, ovvia. Ma la pericolosità viene strumentalizzata per eliminare la pianta. Sarebbe come vietare il caffè, perché se ne bevi due litri rischi di morire.
Un medico ha analizzato numerose “piante proibite”, scoprendo che quasi tutte avevano spiccate proprietà terapeutiche…

Vai all’articolo

Rigenera il fegato con il Cardo Mariano

Il Cardo Mariano libera da scorie e tossine il nostro organismo quando è affaticato e rinnova i tessuti logorati dagli eccessi di cibo.
Questa bella pianta delle “Composite”, usata fin dal Medioevo, deve il suo nome a una tenera leggenda: le macchie bianche che costellano le foglie inferiori, disposte a stella, sarebbero state formate dalle gocce di latte cadute dal seno della Madonna mentre allattava il piccolo Gesù.
Il cardo mariano cresce ovunque nel bacino mediterraneo, svettando i fiori piumosi color ametista sul lungo gambo fibroso. Usato fin dall’Alto Medioevo, il cardo mariano entra in tutti gli erbari come rimedio per le fitte al cuore e all’addome, contro le emorragie e i crampi infantili…

Vai all’articolo

6 piante antinfiammatorie utili per ogni esigenza

di Albino Elia
Ogni anno la stagione fredda porta con se una serie di problemi infiammatori, che necessitano di una soluzione mirata, ottenibile grazie all’utilizzo di alcune piante ad azione specifica.
Sono rimedi naturali che aiutano a lenire il dolore, recuperare la normale mobilità, ridurre i fenomeni infiammatori in atto. In primo luogo, risulta importante depurare in maniera intensiva l’organismo, in modo da eliminare le tossine e le infiammazioni.
1) Bardana
L’infuso di bardana è il primo passo grazie alla sua attività drenante ed è in grado di eliminare tutte le scorie, che sono all’origine del fenomeno infiammatorio.
La bardana ha una forte azione di sostegno e di stimolo su fegato, reni, pelle e intestino, gli emuntori del nostro organismo, quando vengono attivati si incentiva l’eliminazione di tossine e scorie, alleviando anche l’edema che si viene a creare nelle articolazioni doloranti. Basta preparare un infuso di bardana con un cucchiaio di foglie di bardana, e berne due tazze al giorno lontano dai pasti…

Vai all’articolo

La radice di tarassaco meglio della chemioterapia: uccide solo le cellule tumorali

Tarassaco con radice

Le cellule tumorali iniziano a decomporsi dopo appena 48 ore. La radice di tarassaco risulta più efficace della chemioterapia.
Magari ricorderete lo sciroppo della nonna fatto con il ”dente di leone”. Questa pianta, spesso trascurata, ha molte proprietà medicinali, ma ciò che non si sapeva, è che la radice del Tarassaco può aiutare le persone con diagnosi di cancro. Tutto quello che dovete fare è raccoglierla, è disponibile persino sui cigli delle strade. L’ideale, però, sarebbe raccoglierla in montagna in un ambiente più puro.
I ricercatori hanno confermato che la radice di questa pianta è più efficace rispetto alla chemioterapia, perché i trattamenti chimici distruggono tutte le cellule, mentre la radice di tarassaco uccide solo le cellule tumorali.
Ha anche proprietà diuretiche, stimola la secrezione biliare, purifica il fegato, purifica i reni, fornisce sostegno per condizioni allergiche, riduce il colesterolo. Contiene vitamine molto importanti come la vitamina B6, la tiamina, la riboflavina, la vitamina C, così come ferro, calcio, potassio, acido folico e magnesio. Contiene il 535% della dose giornaliera di vitamina C e circa il 110% della dose giornaliera di vitamina A. Questi fatti sono noti da decenni.
Un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Chimica e Biochimica presso l’Università di Windsor, in Canada, ha guidato la ricerca iniziale su questa radice e i risultati hanno scatenato una nuova speranza per chi soffre di cancro…

Vai all’articolo

Quelle piante curative osteggiate da chi ci governa

Piante curative

di Marco Cedolin
Esistono un’infinità di piante in grado di curare le patologie che ci affliggono, come e spesso meglio di quanto non facciano i farmaci sintetici tradizionali, ma la loro coltivazione, commercializzazione e diffusione, è in varia misura vietata o limitata dai governi nazionali e sovranazionali, in quanto potrebbe nuocere ai profitti delle multinazionali farmaceutiche.
Le più note sono la Canapa e la Stevia, al cui riguardo esiste un’ampia letteratura scientifica che ne comprova le qualità, ma accanto ad esse se ne possono annoverare molte altre dalle proprietà non certo meno sorprendenti…
L’Artemisia Annua, originaria della Cina e criminalizzata dall’industria farmaceutica fino al punto che l’OMS dal 1995 raccomanda ai governi del mondo di non diffonderla alla popolazione, è un potente antibiotico che può essere usato contro la malaria e funziona molto meglio di quelli costosi che vengono venduti dalle multinazionali, dal momento che a differenza dei farmaci non riduce le difese immunitarie dell’organismo e al contrario vanta anche interessanti proprietà antitumorali…

Vai all’articolo

9 disturbi frequenti da curare con le erbe

9 disturbi frequenti da curare con le erbe

Durante la vita di tutti i giorni è molto facile incorrere in piccoli incidenti domestici come ferite, traumi e lievi ustioni oppure essere affetti da malanni lievi come tosse e crampi muscolari. Guariamo questi ed altri disturbi con le erbe medicinali!
La fitoterapia è una pratica antica che si serve dall’azione benefica delle erbe e degli estratti vegetali, al fine di sollevare il corpo da disturbi e dolori di vario genere. I principi attivi contenuti nei fitocomplessi naturali hanno un effetto meno preciso e aggressivo rispetto ai farmaci tradizionali, tuttavia, presentano anche meno (o nulle) controindicazioni ed agiscono sull’organismo in modo più delicato e tollerabile…

Vai all’articolo