Soros e la Moralità… intermittente

George Soros: “Io non posso preoccuparmi delle conseguenze sociali derivanti da quello che faccio. Come competitor io devo competere per vincere”.
Nel 2018, il Financial Times sceglie come uomo dell’anno, il miliardario e filantropo americano di origini ungheresi, George Soros.
La scelta, spiega il quotidiano economico della City, è politica: “Di solito scegliamo la persona dell’anno solo in base agli obiettivi raggiunti, stavolta l’abbiamo scelta anche per i valori che rappresenta: Soros è l’alfiere riconosciuto della democrazia liberale e della società aperta, idee attaccate sistematicamente dai populisti”.
Eppure Soros è additato ovunque nel globo, presso una certa opinione pubblica, come l’origine di tutti i mali, l’uomo che in virtù dei suoi soldi (e responsabile delle speculazioni degli anni Novanta sulla lira e sulla sterlina) ha il potere di manovrare l’opinione pubblica di Europa, Americhe, Paesi sperduti della sconfinata Asia, formare e far cadere governi, decidere recessioni e causare improvvisi crolli di Borsa, spostare carovane di migranti da un continente a un altro, svuotare addirittura quei continenti per riempirne altri (Mosè si era limitato a separare le acque per un fugace passaggio).
A dimostrazione del suo “elevato livello morale” ecco, dunque, una breve intervista di qualche anno fa:…

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