“Incatenate i bambini”… gli “studi-burla” che imbarazzano il mondo accademico

di Federico Bezzi
I “saggi-burla” sono un tentativo per mettere alla berlina il pregiudizio politico che colpisce gli studi riguardanti razza, genere e sessualità.
Era l’ormai lontano 1996, quando il professore della New York University, Alan Sokal, ingannò il mondo accademico statunitense, proponendo alla rivista sociologica “Social Text” un lunghissimo e contorto articolo-parodia intitolato: “La trasgressione dei confini: verso un’ermeneutica trasformativa della gravità quantistica”.
In questo falso studio, volto a prendersi gioco dei meccanismi di selezione dei contenuti delle riviste culturali, Sokal sosteneva che “la realtà della gravità quantistica” fosse “un costrutto sociale e linguistico”, e proponeva la formazione di una “scienza liberatoria” e di una “matematica emancipatoria” che desse voce e “supporto intellettuale del progetto politico progressista” nel campo della fisica. L’articolo, pieno di frasi e parole senza senso, fu pubblicato…

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