Cunial alla Camera: “non ci sono più scuse, il vostro tempo è finito”

di Sara Cunial
Ecco il mio intervento del 2 novembre alla Camera, dopo le parole di Conte che annunciano il nuovo Dpcm, un’altra valanga di regole assurde e l’ennesimo affronto al popolo italiano.
“Mi auguro che i lauti ristori che sono già nei vostri conti siano sufficienti, perché non ci sarà una Sant’Elena che vi potrà mai ospitare. Nessuno vi potrà mai perdonare per tutto il male che state facendo all’Italia ed agli italiani.
Caro Presidente e cari Ministri, nessun fuoco può essere coperto, le piazze ve lo dicono a gran voce nonostante le “Forze Nuove” assoldate da parte dei servizi segreti inglesi e italiani siano sempre lautamente pagate dal sistema per nutrire il terrorismo di Stato.
Con i vostri falsi positivi non contagiosi, le mani sporche di amuchina, il vostro mondo sterile e i vostri cuori malati a tal punto da sacrificare sempre e solo i nostri figli, abbassate le vostre mascherine per fumare una sigaretta che nuoce gravemente alla salute, ma non permettete agli italiani una boccata di sano ossigeno…

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Il Recovery Fund è un MES che ce l’ha fatta. Ecco come funziona

di Giuseppe Palma
Il normale strumento di finanziamento di uno Stato è rappresentato dalla collocazione dei titoli del debito pubblico sul mercato primario (i titoli di stato battuti mensilmente dal Tesoro), con una Banca centrale a garanzia che funga da prestatrice illimitata di ultima istanza.
Esattamente come avviene negli Stati Uniti d’America, in Giappone e in Gran Bretagna. A dire il vero, seppur limitato al mercato secondario (per i titoli già in circolazione, oggetto di trattative tra privati), è ciò che sta facendo anche la Banca centrale europea negli ultimi anni.
Quel debito rappresentato dai titoli di stato, con una banca centrale a garanzia, in sostanza non è debito. Semmai, nella peggiore delle ipotesi, lo Stato non restituisce mai il capitale, ma solo gli interessi. Se dopo dieci anni l’investitore rivuole il capitale, lo Stato rivende quel titolo ad un altro investitore, cosicché l’esborso in conto capitale è zero. Idem se l’investitore rinnova il titolo. In entrambi i casi lo Stato paga solo gli interessi.
Con la formula dei prestiti, invece, la musica cambia. Che si chiami MES o Recovery Fund, il meccanismo è più o meno lo stesso. Lo Stato prima si indebita e poi deve restituire i soldi presi in prestito fino all’ultimo centesimo. Da dove li va a prendere i soldi se non garantisce una Banca centrale?…

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Le “stellette” stiano a guardare

di Marco Della Luna
Dopo gli Stati Generali tenuti in segreto, il Conte annuncia che gli interventi per l’economia dovranno aspettare ancora mesi. Il Quirinale sta a guardare, come pure i militari, che hanno giurato di difendere la Patria e la Costituzione, mentre il governo abbandona e tradisce l’Italia.
La tradisce in senso non giuridico, ma etimologico: il verbo tradire, tradisco, vene dal latino tràdere, trado, che significa passare di mano, consegnare. Conte, il Pd e i 5S, stanno spezzando le reni all’Italia, cioè rinviano, rinviano, non intervengono, la lasciano precipitare economicamente e socialmente il paese, come da mandato europeo, in modo che poi cada in mano ai capitali stranieri, soprattutto tedeschi. Riempiti di debiti, fallimenti e disoccupati, gli italiani fra un poco accetteranno, anzi invocheranno qualsiasi cosa, qualsiasi “condizionalità”, per tirare un poco il fiato: accetteranno MES, -troika, diktat, grecizzazione, cessione di infrastrutture e assets strategici. Forse anche dei monumenti. Era questo l’obiettivo, no?…

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