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Namastè: il saluto indiano che riconosce la divinità di ogni uomo

di Agnese Tondelli
Namastè è un saluto originario dell’India, molto adoperato anche nella pratica dello yoga. Ma cosa significa esattamente?
Namastè è un saluto indiano, adoperato comunemente in molte regioni dell’Asia e dell’Australia Meridionale. Viene in genere accompagnato dal gesto del congiungere le mani, unendo i palmi, con le dita rivolte verso l’alto. Nella cultura indiana è un “mudra”, cioè un gesto simbolico utilizzato anche nello yoga. Molto diffuso negli ultimi anni anche in Occidente, non tutti però ne conoscono il senso più profondo.
Significato della parola Namastè
L’origine della parola Namastè deriva dalla lingua sanscrita, dall’unione di due termini: Namas, che significa inchinarsi e salutare e da Te, che vuol dire “a te”. Componendo le due parole, quindi, si ottiene un saluto rivolto al divino che risiede in ognuno di noi. Possiamo dire che la parola significa più precisamente “Mi inchino a te”, o meglio “Mi inchino alle qualità divine che sono in te”

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