Ecco come l’allarme razzismo premia gli “inventori di Bufale”

di Alice Battaglia
Le “fake news” riguardo ai cosiddetti “hate crimes” (i “crimini d’odio”) sono parecchie, e vengono amplificate ad arte dai media mainstream.
Di Jussie Smollett, della bizzarra aggressione omofoba da lui denunciata, e della successiva conferma del fatto che si trattasse non di razzismo, bensì di una miserabile farsa inscenata dall’attore stesso, si è già parlato abbastanza. Ma il caso Smollett è davvero isolato? Oppure le “fake news” riguardanti i “crimini d’odio” sono molte più del previsto, e vengono sistematicamente amplificate dal coro dei media?…

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La Bufala dell’Antibufala

Il tormentone delle bufale sul web è nato assieme al proliferare di news che come caratterstica fondamentale hanno un semplice elemento: non sono allineate alla censura operata dalla stampa ufficiale. Ed ecco che compare il termine “ufficiale” che, come vedremo, è essenziale.
Una ventina d’anni fa, nel web vi erano ancora quasi esclusivamente due tipi di notizie: quelle ufficiali, e quelle di “controinformazione”. I social network non costituivano ancora un surrogato della rete; oggi sono”luoghi” dove avvengono il 99% delle interazioni tra internauti. La loro presenza ha originariamente costituito un rischio, poiché in tempo reale rischiavano di circolare notizie “scomode”, e talvolta la cosa in effetti accadeva…

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