La Sconfitta Israeliana è Evidente

di Daniele Perra
Ad oggi, si può affermare con una certa cognizione di causa che l’operazione israeliana “Rising Lion” sia stata un totale fallimento.
Il programma nucleare iraniano è solo parzialmente scalfito. Il dominio aereo non è sufficiente. Netanyahu non è riuscito a spingere gli Stati Uniti ad entrare direttamente nel conflitto (nonostante l’attacco piuttosto debole, e molto di facciata, ad alcuni siti nucleari iraniani).
Israele non può colpire in modo pesante le infrastrutture petrolifere iraniane, troppo importanti per un “peso massimo” come la Cina, che non può essere indispettita più di tanto (visti i tanti interessi economici anche in Israele). Il “cambio di regime” a Teheran è ben lontano dal realizzarsi…

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Dichiarazione del Ministero degli Esteri Russo in Relazione agli Attacchi Israeliani sul Territorio Iraniano

Lavrov: “Esprimiamo la nostra estrema preoccupazione per la pericolosa escalation delle tensioni in Medio Oriente”.
“Condanniamo fermamente l’azione violenta dello Stato di Israele, in violazione della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale, nella notte del 13 giugno.
Attacchi militari immotivati contro uno Stato membro sovrano delle Nazioni Unite, contro i suoi cittadini, le sue città pacifiche e addormentate, le sue infrastrutture nucleari. Attacchi categoricamente inaccettabili. La comunità internazionale non può permettersi di rimanere indifferente a tali atrocità che distruggono la pace e danneggiano la sicurezza regionale e internazionale.
Ciò che rende la situazione particolarmente cinica è il fatto che gli attacchi israeliani siano avvenuti nel bel mezzo di una sessione del Consiglio dei Governatori dell’AIEA e alla vigilia di un altro ciclo di contatti indiretti tra funzionari iraniani e statunitensi

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