“Giornata dei capezzoli liberi” e “Accordi di Caen”

di La Spina nel Fianco
Lo confesso nella mia condizione “politicamente scorretta” di maschio etero, sono rimasto un po’ deluso per il flop del “freenipplesday” (letteralmente “giornata dei capezzoli liberi”) promossa dalla sinistra italiana per sabato 27 luglio, ovvero la giornata in supporto alla Capitana Carola Rackete, finita nel mirino di Libero per essere andata in procura senza reggiseno.
Due attiviste di Torino Nicoletta Nobile e Giulia Trivero, avevano lanciato la singolare protesta: per solidarietà tutte le donne (di sinistra, of course…) erano state invitate a non indossare il reggiseno. Mi immaginavo un tripudio di tette al vento, che purtroppo non c’è stato, mi consola che in questo modo si è potuto (non) vedere con i propri occhi la reale consistenza del cosiddetto “partito di Carola”.
La faccenda Rackete si ingarbuglia ulteriormente, perché pare che la Capitana allergica alla biancheria intima non abbia agito da sola, e che dietro l’operazione fuorilegge condotta al timone della Sea Watch3, ci fosse la diretta regia di un’altra signora assidua frequentatrice nei suoi anni giovanili dei campi nudisti (la pratica del nudismo, d’altronde, affonda radici in remote tradizioni germaniche e fu rilanciata in grande stile un secolo fa da quel movimento nato nell’area protestante, di ritorno alla natura, denominato “Wandervögel”).
Apprendiamo dal sito di controinformazione Tedesco “Journalistenwatch.com”, che tutta l’operazione Sea Watch, è stata diretta dalla tv di stato Tedesca e di conseguenza da Rebbekah Dorothea Kasner, in arte Angela Merkel, ex impiegata della “STASI” il sevizio segreto della DDR, con il nome in codice di “IM (Inoffizieller Mitarbeiter) Erika”. Tesi avvalorata dall’ex capo dei servizi segreti della Germania Hans-Georg Maaßen, rimosso un anno fa per aver sbugiardato la cancelleria sul video fatto trapelare per denunciare la “caccia allo straniero”, dopo l’omicidio di Chemnitz…

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