La Crisi Morale di Israele: un Quadro Agghiacciante!

Prigionieri violentati, urinati addosso, sottoposti a scosse elettriche, bruciati con sigarette e amputati senza anestesia.
Il sistema carcerario israeliano è diventato un luogo di orrore per i prigionieri palestinesi, dove la tortura e la degradazione sono non solo tollerate, ma sistematicamente applicate. Le testimonianze di ex detenuti e rapporti di organizzazioni internazionali di diritti umani delineano un quadro agghiacciante di abusi che riflette una crisi morale e politica senza precedenti in Israele.
La Tortura Sistemica: un Mezzo di Repressione
Il recente rapporto di B’Tselem, un’organizzazione israeliana per i diritti umani, documenta come le prigioni israeliane siano diventate centri di tortura legalizzata e sistemica. Le testimonianze di 55 prigionieri palestinesi, rilasciati senza accuse formali, rivelano dettagli sconvolgenti: edifici civili e militari trasformati in camere di tortura, prigionieri violentati, urinati addosso, costretti a comportarsi come animali, sottoposti a scosse elettriche, bruciati con sigarette, e persino appesi al soffitto con le mani legate. Questi non sono abusi casuali; sono atti deliberati, parte di una politica che mira a spezzare lo spirito dei palestinesi e a instillare un terrore profondo e duraturo…

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“Netanyahu Vuole una Guerra Mondiale”

di Rogel Alpher (a cura della Redazione Insideover)
Traduciamo qui di seguito l’articolo di Rogel Alpher “Netanyahu Wants a World War” uscito sul giornale israeliano “Haaretz” il 12 agosto 2024.
Il primo ministro di Israele è una minaccia per la sicurezza mondiale. Nel suo discorso davanti al Congresso il mese scorso, Benjamin Netanyahu ha chiarito che considera Israele l’avanguardia nella guerra condotta dall’Occidente contro l’Islam radicale globale o, come lui stesso l’ha definita, uno scontro tra barbarie e civiltà.
Netanyahu ha chiarito agli americani che li protegge, che sta combattendo la loro guerra per loro. Dai suoi commenti è emerso chiaramente che l’America dovrebbe ringraziarlo per gli sforzi a suo favore, piuttosto che il contrario. Per quanto lo riguarda, l’enorme aiuto che Israele riceve dagli Stati Uniti serve un interesse americano esistenziale, e più gli Stati Uniti aumentano tale aiuto, meglio saranno preservati gli interessi americani. E ciò che è nell’interesse americano, secondo Netanyahu, è una guerra mondiale…

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Donald Trump e il Futuro dei Palestinesi

di Massimo Mazzucco
Pare che Donald Trump sia disponibile ad appoggiare la definitiva annessione della Cisgiordania allo Stato di Israele.
Una vittoria di Donald Trump alle elezioni di novembre rappresenterebbe di sicuro un forte cambiamento nella situazione geopolitica mondiale, con una probabile riduzione del supporto americano per la guerra in Ucraina – e per tutte le guerre in generale. Nella scorsa presidenza (2016-2020) Trump ha dimostrato di non essere un guerrafondaio al servizio del Deep State, e nulla fa pensare che dovrebbe comportarsi in modo diverso nella nuova presidenza.
Ma c’è qualcuno che rischia di pagare a carissimo prezzo questa nuova, eventuale presidenza di Donald Trump, ed è il popolo palestinese. Pare infatti che Donald Trump sia disponibile ad appoggiare la definitiva annessione della Cisgiordania allo Stato di Israele…

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Israele Non si Ferma: Pioggia di Fuoco su Gaza

di Alessandro Ferretti
Approfittando del costante scudo offerto dalla disinformazione diffusa da media e politici occidentali, Israele sta alzando ulteriormente il livello dei suoi crimini, bombardando non solo Rafah, ma tutta la Striscia.
Pioggia di Fuoco su Gaza
I pallini blu sulla mappa indicano i bombardamenti/attacchi dell’esercito di occupazione e sono relativi agli ultimi giorni.
Vale la pena notare che quattro mesi fa il portavoce dell’esercito israeliano aveva trionfalmente annunciato il completo smantellamento della struttura militare di Hamas nel nord della Striscia, al punto che l’esercito si era ritirato da quella zona.
Ancora pochi giorni fa, Netanyahu affermava che Israele ha completamente distrutto venti battaglioni di Hamas e che i quattro battaglioni rimanenti si trovano tutti a Rafah… eppure, dopo aver ordinato l’evacuazione di 300.000 abitanti a Rafah, domenica scorsa l’IOF ha intimato una gigantesca evacuazione immediata dei 100-150.000 abitanti del campo profughi di Jabaliya, a nord di Gaza City. Strano comportamento da adottare su un territorio dove, a detta degli stessi israeliani…

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