5 Scoperte scientifiche ispirate dai Sogni

“I moderni scienziati riscoprono solo antiche verità. Religione e scienza, nell’antichità, erano collegate più strettamente di due gemelli. Con attributi reciprocamente convertibili, la scienza era spirituale e la religione era scientifica. L’intuizione spirituale era pronta a supplire i limiti dei sensi fisici. Una volta separate, la scienza esatta rifiuta l’aiuto della voce interiore, mentre la religione diviene una semplice teologia dogmatica; e ognuna è solo un cadavere senza anima.” (H.P. Blavatsky, Iside Svelata)
1) Dimitri Mendeleev, la Tavola Periodica
Dimitri Mendeleev (1834-1907) voleva organizzare in qualche modo i 65 elementi chimici conosciuti. Sapeva che doveva esserci un modello e che questo era legato al peso atomico, ma il modello rimaneva vago. “In sogno ho visto una tavola, dove tutti gli elementi erano nell’ordine richiesto. Dopo essermi svegliato l’ho immediatamente riportata su un foglio di carta”, affermò successivamente Mendeleev, secondo quanto riportò il chimico russo B.M. Kedrov, nel suo ‘On the Question of Scientic Creativity’. Venne così creata la tavola periodica. Mendeleev vide che la disposizione era talmente accurata da rivelare che alcuni elementi non erano stati misurati nel modo corretto. Gli elementi furono posti nella sua tavola periodica secondo il loro peso atomico, all’epoca ancora sconosciuto…

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Albert Einstein, lo scienziato che osservava “i Pensieri di Dio”

di Francesco Agnoli
Albert Einstein fu un genio reso “umilissimo” dalla coscienza dell’ultima “inaccessibilità dei misteri del cosmo”.
La scoperta delle onde gravitazionali ha rilanciato l’interesse per la figura di Albert Einstein. Peccato che, come spesso accade in questi casi, i miti, le leggende e i luoghi comuni finiscano per rendere incomprensibile a molti chi sia stato e cosa pensasse davvero il grande fisico ebreo.
Del resto gli è capitato così sin dal principio: la difficoltà di comprendere cosa fosse questa benedetta “relatività” generò nei suoi confronti un’immensa ammirazione (anche da parte di chi non la capiva), ma anche un profondo odio. Così per i tedeschi nazisti, compresi due Nobel per la Fisica come J. Stark e P. Lenard, Einstein non era altro che un ciarlatano, che voleva sconvolgere, con la sua “fisica ebraica”, la “fisica ariana” e la sapienza tedesca.
Analogamente, per i comunisti, egli era, con Eddington, Heisenberg e Lemaître, il propugnatore di una “fisica clericale”, “borghese”, “idealista”, anti-materialista. In altre parole, di una filosofia vecchia, spacciata per scienza. Erano gli anni in cui nell’Urss i sostenitori della genetica di Mendel, della relatività, del Big Bang venivano perseguitati, perdevano le cattedre e talora finivano uccisi (vedi Julian Huxley, La genetica sovietica e la scienza)…

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Il fisico Zichichi: “l’esistenza della scienza prova che siamo figli di una logica rigorosa, non del caos”

A lungo diversi esponenti del mondo anticlericale hanno messo in dubbio la sua autorità scientifica, per aver più volte affermato di credere in Dio grazie alla scienza.
Tuttavia, ancora oggi, Zichichi risulta avere un H-index (indice di impatto sul mondo scientifico) pari a 62, come Stephen Hawking (62) e ben superiore, ad esempio, a Carlo Rovelli (52) e al premio Nobel Sheldon Lee Glashow (52).
“Le scoperte scientifiche sono la prova che non siamo figli del caos, ma di una logica rigorosa. Se c’è una Logica ci deve essere un Autore”, ha scritto Zichichi, professore emerito di Fisica all’Università di Bologna, vincitore del Premio Fermi ed ex presidente dell’European Physical Society (EPS) e dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare…

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