Le Imprese rischiano una Valanga di Fallimenti

di Marcello Pollio e Filippo Pongiglione
Il default riguarda almeno 500 mila imprese, pari al 43% dei contribuenti, che non sono state in grado di pagare le rate delle imposte pregresse e sospese a seguito della normativa emergenziale Covid-19. Ora il fisco intima il pagamento dei debiti in 5 giorni, poi scatteranno le procedure esecutive.
La decadenza dalla rottamazione-ter rischia di diventare la miccia d’innesco che farà esplodere i fallimenti. E il peggio è che la bomba è innescata proprio dall’Agente della riscossione.
Il default riguarda almeno 500 mila imprese, pari al 43% dei contribuenti, che non sono state in grado di pagare le rate delle imposte pregresse e sospese a seguito della normativa emergenziale Covid-19 e che, da qualche giorno, senza alcun cuscinetto e preavviso, si stanno vedendo notificare a tempo di record via Pec, le intimazioni di pagamento del residuo dovuto, comprensivo di sanzioni e interessi, per essere venuta meno la rottamazione…

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Fisco: Prelievi diretti delle Tasse dal nostro Conto corrente

Nessun limite ai poteri del fisco. In una intervista al Messaggero, a spiegare le nuove modalità di prelievo è il capo dell’Agenzia delle Entrate. I prelievi saranno effettuati direttamente sui conti correnti degli italiani.
Secondo Ernesto Maria Ruffini “…il tema delle scadenze potrebbe essere un buon punto di partenza per il secondo capitolo della riforma fiscale”. E quale? Prelievo alla fonte, in nome di una semplificazione dei pagamenti.
Solo per Iva e Irap si parla addirittura fino a 31 versamenti… Il fisco però ti è “amico”, quindi per ridurre questi numeri il fisco potrebbe chiedere ogni mese o ogni tre mesi l’autorizzazione al contribuente di prelevare il dovuto dal suo conto corrente, con le compensazioni già fatte automaticamente o come crediti per le successive scadenze. In questo modo il numero dei versamenti sarebbe da 4 a 12 l’anno”

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Coronavirus, ma quali aiuti? In arrivo 8 milioni di cartelle e ingiunzioni

di Leo Malaspina
Il “regalo” di Conte agli italiani? Secondo le stime fornite da Ruffini, sarebbero 8 milioni e mezzo gli atti che verranno notificati ai contribuenti a partire da giugno, e si tratta degli accertamenti relativi solo all’Agenzia delle Entrate, quelli della Riscossione, fa sapere Ruffini, sono molti di più.
Si immagina un numero superiore ai dieci milioni. Tutto a causa della cancellazione della proroga di due anni per i termini di accertamento concessa dal decreto “Cura Italia”.
“Ad inizio giugno, anche l’Agenzia delle Entrate-Riscossione dovrà riprendere le attività. Si renderà innanzitutto necessario produrre e avviare al processo di notifica le cartelle di pagamento relative ai ruoli consegnati dagli enti creditori nei mesi di febbraio e marzo 2020 (circa 3 milioni). Analogamente andrà ripreso l’invio, attualmente sospeso fino al 31 maggio 2020, degli altri atti di riscossione

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