Giornalista Ucraino in Tv: «Ecco cosa bisogna fare ai Bambini Russi»

di Pietro Di Martino
Un giornalista ucraino, conduttore di uno dei principali canali tv del paese, ha affermato di essere pronto a uccidere i bambini e le famiglie dei russi.
Fakhrudin Sharafmal, questo il nome del giornalista del canale televisivo 24, ha dichiarato di sposare la tesi di Adolf Eichmann, secondo il quale andrebbero uccisi anche i bambini dei nemici, affinché, crescendo, essi non si possano vendicare.
“Solo così è possibile proteggere la nazione” ha detto. “I nostri soldati e difensori dell’Ucraina non possono uccidere i bambini, essendo vietato dalla convenzione di Ginevra, ma io non sono un militare e non sono vincolato a queste convenzioni. Se ci sarà la possibilità di fare i conti con i russi, lo farò”

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La moltiplicazione del male da Eichmann alla “Blue Whale”

di Francesco Girolimetto 
Il male è uno strano “oggetto”. Ha una storia tutta sua che si intreccia sin dalla notte dei tempi con quella degli esseri umani.
Tuttavia, come ogni storia, anche il male ha dei cicli e delle discontinuità: proprio l’11 ottobre del 1961 iniziava a Gerusalemme il processo ad Adolf Eichmann, il funzionario nazista, una vera cesura nella parabola, per una malvagità che da quel momento in poi – con le magistrali parole di Hannah Harendt – si fa “banale”.
Se per secoli il male si era annunciato nella paura, il Novecento mischia le carte e lo sfuma nelle dimensioni della meschinità e della leva psicologica: è un male diverso, ma soprattutto è un male che si moltiplica nelle sue terminazioni, fino a far dubitare dell’esistenza dell’esistenza del bene…

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