Il Popolo che non mi Piace…

di Adriano Tilgher
Esiste una parte del nostro popolo che non mi piace, perché è prono acriticamente alle imposizioni dei manipolatori del sistema; favorisce una spaccatura, che potrebbe diventare insanabile del popolo tutto e ha perso la forza di restare in piedi davanti a tutte le avversità. Insomma un popolo che non ha più la spina dorsale.
È evidente che questa porzione di popolo, purtroppo forse maggioritaria, ha perso il suo senso di appartenenza e la sua identità nazionale.
Nei giorni scorsi si è svolta la “prima” al teatro La Scala di Milano, c’era il Presidente della Repubblica Mattarella ed un folto pubblico elegante tutti ovviamente forniti di quell’idiozia del “super lasciapassare verde”. Tutti hanno lungamente applaudito il Presidente, quasi a testimoniare di aver gradito la sua assoluta assenza in questi duri mesi di “pandemia”.
Ha taciuto di fronte alle sistematiche violazioni delle norme costituzionali perpetrate dai governi Conte e Draghi, ha taciuto davanti alle prossime svendite di quello che resta della capacità industriale e tecnologica italiana (Oto Melara, Tim, …), ha taciuto davanti alla sistematica esautorazione del parlamento italiano…

Vai all’articolo

Cultura di Massa: come si forma la Pubblica opinione (anche nei Social)

Cultura di massa

Pubblica opinione, mass media, comunicazione e cultura di massa sono argomenti strettamente connessi tra loro. Oggetto di interesse e di studio a partire dai primi decenni del secolo scorso (da McLuhan a Chomsky, Umberto Eco e molti altri) è argomento che non perde vitalità dopo l’avvento dei nuovi media, di internet e dei social media.
Nel rapporto CENSIS 2015 si rileva che il 96,7% degli italiani si informa ancora solo ed esclusivamente attraverso la televisione (e di questi il 76,5% attraverso i telegiornali) mentre quando si affida a internet il 43,7% lo fa solo attraverso Facebook. Questo dato sale al 71,3% tra i giovani.
Non a caso, quindi, nell’ambito dell’industria culturale e della creazione della pubblica opinione, i nuovi media sono centrali nella creazione del consenso…

Vai all’articolo

Breviario del cretino, ovvero perché non ci si ribella?

Vieni avanti cretino - Lino Banfi

di Alceste
Stiamo diventando un popolo di cretini? Ne ho il sospetto. Solo una popolazione europea di cretini può accettare lo stato attuale delle cose senza provare la voglia di menar le mani.
E cosa è accaduto di così profondo tanto da rimbambirci in tal modo? Una immane mutazione antropologica, una frattura continentale, uno iato spaventoso. Si è insinuato nel sangue un virus zombificante, favorito dal parallelo e debordante progresso tecnologico. A forza d’incoraggiare l’elemento immaginifico dell’uomo, il suo lato emozionale, uterino, isterico, vegetativo, siamo giunti al punto di rottura epocale, alla devoluzione della ragione

Vai all’articolo