Sul MES gli accademici italiani sono autentici ingenui… o fanno finta di esserlo

di Pasquale Cicalese

Gli accademici degli ultimi 25 anni sono autentici ingenui o fanno finta di esserlo; in questo senso, l’economista Alberto Quadro Curzio la fa da padrone da decenni. Questi, sull’Huffington Post sostiene che non bisogna avere paura del MES, purché accompagnato da Eurobond.

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È la famosa questione del safe asset, l’asset sicuro obbligazionario che manca a livello europeo. Ora, Quadro Curzio, Prodi, lo stesso Savona, non vogliono capire che la Germania non consentirà mai la creazione di un Eurobond, perché vuole che tutti nell’eurozona comprino il bund, il titolo di Stato tedesco, da considerarsi il più sicuro e perciò stesso unico safe asset.

Un altro safe asset è quello olandese, segue quello francese, ma solo perché la Germania lo sostiene finanziariamente, tant’è che ha un’alta percentuale di debito pubblico francese. Quello italiano è in balia delle onde e così viene strutturato in modo da convincere banche italiane e risparmiatori italiani a comprare titoli di Stato tedeschi e olandesi. Titoli di Stato che hanno rendimenti negativi, cioè compri 100 ti ridanno in un decennio 77. La gente lo sa che ci perde ma compra lo stesso perché è terrorizzata dal crollo italiano ed europeo.

L’imprenditore veneto o lombardo porta i milioni in Olanda o in Germania ben sapendo che ci perde, ma almeno una buona parte è al sicuro. Con questo giochetto, la Germania ha ridotto tantissimo il debito pubblico, perché non paga interessi, anzi sono gli altri a pagare. Ma tre settimane fa è intervenuta, pare, una novità. Sembra che le banche italiane abbiano spostato 50 miliardi dalle banche tedesche, che offrono rendimenti negativi, alla Banca Centrale Europea, con rendimenti zero, dunque di per sé positivi rispetto al dato negativo.

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Ora, occorre vedere se i risparmiatori italiani, date le banche tedesche malconce, facciano lo stesso spostando i capitali, che so, dalla Germania all’Inghilterra o in Usa. Questo sarebbe un terremoto ed è per questo che l’Italia verrà ancora terrorizzata, con l’aiuto dei collaborazionisti di casa nostra. Altro che Eurobond, è una guerra tra capitali.

Articolo di Pasquale Cicalese

Fonte: https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-sul_mes_gli_accademici_italiani_sono_autentici_ingenui_o_fanno_finta_di_esserlo/29785_31887/

IL CODICE DI MAYA
I vortici dell'illusione e la fine del tempo - Saggio di metafisica realizzativa
di Marco Della Luna

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Viviamo in una società che, assecondando la tendenziale pigrizia dell'uomo, tende a lasciar sopire il nostro potenziale critico, logico. Lo fanno anche molti falsi maestri, leader spirituali, e in generale ogni organizzazione che cerchi un seguito di adepti, di devoti, di sostenitori.

Questo libro è una proposta per chi 'non ci sta'. Esso, a un primo livello, svela i metodi di condizionamento mentale usati nelle sette e nelle religioni organizzate per impadronirsi della libertà delle persone inibendo la loro capacità di ragionamento. Al livello superiore, i principali temi filosofici ed esistenziali vengono delineati e sviscerati con grande nitore ed eleganza, da cui si trae una piacevole sensazione di padroneggiare finalmente alcune tematiche che, sebbene centrali per la nostra vita, parevano eccessivamente intricate: morte e immortalità, tempo ed eternità, la realtà ultima.

Come diceva Parmenide, venticinque secoli or sono, una cosa o la credi, o la sai. Se la sai, non dici che la credi. Se la credi, non puoi dire che la sai. Chi equivoca 'sapere' e 'credere', in realtà cerca di manipolare. Il credere, la fede, lascia il dubbio, anche quando è un sentimento intensissimo. Lo lascia, perché appunto è sentimento, non dimostrazione. Quindi la fede non basta.

Se si cerca di definirle un modo preciso, univoco, oggettivo, quasi tutte le affermazioni 'religiose' si dissolvono. L'uomo vuole sapere, vuole dimostrarsi le cose. Soprattutto le cose che riguardano la sua condizione di essere che diviene, che nasce, che, forse, finisce - o, forse, no... Questo libro costruisce a queste domande una riposta che non pretende alcuna 'fede', ma solo di essere razionalmente compresa e accertata.

Il Codice di Màya è dedicato alla fine dell'Illusione e delle sue angosce, alla bellezza della Coscienza e delle sue opere. In quest'opera, di agile e gradevole lettura, si risveglia la forza del Logos come potente strumento evolutivo e positivo che può mettersi a nostra disposizione. Troppo sovente ritenuta arido strumento di argomentazioni intellettualistiche o specialistiche, la ragione è, al contrario, una facoltà viva e brillante della mente umana, una risorsa che possiamo e dobbiamo sviluppare per completare qualsiasi progetto evolutivo e di ricerca, per evitare trucchi e imbrogli, per tutelare il bene della nostra libertà mentale ed emotiva, per bonificare le nostre interiori paludi.

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