• Se cerchi un libro o un prodotto BIO, prova ad entrare nel sito di un nostro partner, Macrolibrarsi, il Giardino dei Libri, sosterrai così il nostro progetto di divulgazione. Grazie, Beatrice e Mauro
    Canale Telegram

Spuntano carte e prove bollenti… crolla l’impero di Napolitano

di Maurizio Blondet

Crolla l’impero di Napolitano: alla sbarra i responsabili del crollo finanziario dell’Italia, per favorire il commissariamento del paese, con la regia di Giorgio Napolitano.

La prima banca tedesca, Deutsche Bank, con alcuni dei suoi ex top manager, è indagata dalla Procura di Milano per la mega-speculazione in titoli di Stato italiani, effettuata nel primo semestre del 2011. Operazione che contribuì a far volare lo spread dei rendimenti tra i Btp e i Bund tedeschi e a creare le condizioni per le dimissioni del governo Berlusconi, a cui subentrò l’esecutivo di Mario Monti, con in tasca la ricetta “lacrime e sangue” per l’Italia, la legge Fornero sulle pensioni e il pareggio di bilancio in Costituzione.

Secondo l'”Espresso”, che ricostruisce la vicenda svelandone i dettagli, l’ipotesi di reato è la “manipolazione del mercato”, avvenuta attraverso operazioni finanziarie finite sotto la lente dei pm, per un totale di circa 10 miliardi di  euro. Affari realizzati da Deutsche Bank dopo il crac della Grecia, quando la crisi del debito pubblico cominciava a minacciare altri paesi mediterranei, tra cui Italia e Spagna, scrive Marcello Zacché su “Il Giornale”.

A onor del vero, scrive Zacché, l’indagine sul gruppo bancario di Francoforte è vecchia di due anni, avviata dalla Procura pugliese di Trani (già attivasi in altri procedimenti finanziari come per esempio quello contro le agenzie di rating). E nel settembre scorso è arrivato l’avviso di conclusione delle indagini, con i magistrati pugliesi pronti a chiedere il rinvio a giudizio di cinque banchieri che guidavano il gruppo nel 2011 (tra cui l’ex presidente Josef Ackermann e gli ex ad, Anshuman Jail e Jurgen Fitschen) e della stessa Deutsche Bank. Poi però non se n’era saputo più nulla.

Ora invece si apprende che l’indagine è stata trasferita a Milano dalla Corte di Cassazione, per motivi di competenza territoriale, su richiesta dei difensori della banca. “Come noto – ricorda il “Giornale” – la vicenda riguarda la forte riduzione negli investimenti in titoli di Stato italiani avvenuta nei primi sei mesi del 2011, quando Deutsche Bank smobilitò 7 dei circa 8 miliardi dei Btp che deteneva, comunicando tutto soltanto il 26 luglio”. Una notizia bomba, tanto che il “Financial Times” titolò in prima pagina sulla “fuga degli investitori internazionali dalla terza economia dell’Eurozona”.

Ora, l’indagine che i pm milanesi hanno riaperto, ricostruisce l’intera serie di operazioni decise dalla banca tedesca. E, secondo l’accusa, emergerebbe che già alla fine dello stesso mese di luglio del 2011, Deutsche Bank aveva ripreso a comprare Btp (per almeno due miliardi) senza annunciarlo, mentre altri 4,5 miliardi di titoli italiani erano posseduti da un’altra società tedesca acquisita nel 2010 dalla stessa mega-banca.

Il 26 luglio, dunque, “Deutsche Bank comunicò le vendite avvenute entro il 30 giugno, ma non gli acquisiti successivi”, avendo quindi “venduto prima del crollo dei prezzi, e ricomprato dopo”. Una speculazione “che sembra aver fatto perno sulla crisi finanziaria italiana, causandone poi anche quella politica”.

Mario Monti, incaricato da Napolitano, ha così avuto modo di fare quello che i “mercati” (la Germania) chiedevano da tempo: demolire la domanda interna del paese, il cui Pil è crollato di colpo del 10% insieme alla produzione industriale, calata vertiginosamente del 25%, aprendo la porta all’acquisto, a prezzi di saldo, di alcune tra le migliori firme del “made in Italy”.

Naturalmente TG e media di regime hanno nascosto la verità agli italiani su tutta questa vicenda, ma ora finalmente qualcosa sta cambiando.

Articolo di Maurizio Blondet

Rivisto da Conoscenzealconfine.it

Fonte: https://www.maurizioblondet.it/spuntano-carte-e-prove-bollenti-crolla-limpero-di-napolitano-tg-e-media-di-regime-nascondono-la-verita-agli-italiani-sullo-spread/

NAPOLITANO, IL CAPO DELLA BANDA
Prefazione di Salvo Mandarà
di Ugo M. Tassinari

Napolitano, il Capo della Banda

Prefazione di Salvo Mandarà

di Ugo M. Tassinari

 Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è un uomo di cui, in Italia, non si può parlare.

Sono infatti innumerevoli le interruzioni e i casi di vera censura a cui abbiamo assistito ogni volta che qualche esponente dell'opposizione, alla Camera o al Senato, ha osato solo fare il suo nome.

Quindi, l'autore, avendo deciso di scrivere addirittura un libro sulla figura del peggior Presidente della Repubblica della storia del nostro Paese, dimostra un grande coraggio. Anche la scelta del titolo è più che azzeccata...

Dalla Prefazione di Salvo Mandarà

Da dove viene, quali sono le idee, quali sono le frequentazioni del nostro Presidente della Repubblica?

Perché è diventato il Grande Vecchio di un regime corrotto, controllato da poteri occulti e centrali estere, finanziarie e politiche? Perché ha potuto muoversi ben oltre la lettera e lo spirito della Costituzione, godendo di ogni appoggio e copertura da parte dei maggiori leader politici italiani e stranieri?

Perché Kissinger lo considera 'il suo comunista preferito'? Perchè sostiene il Nuovo Ordine Mondiale, considera la scelta dell'euro irreversibile, ritiene l'alleanza tra destra e sinistra la naturale evoluzione dei sistemi politici parlamentari?

Perchè ha fatto distruggere i nastri delle sue telefonate con Mancino invece di renderle pubbliche? Perchè ha fatto cadere Berlusconi nonostante la lunga alleanza, perchè sceglie i Presidenti del Consiglio senza riguardo alla volontà popolare?

Perchè...

Ai molti perchè legati alla sua carriera ormai sessantennale, risponde con puntualità questo libro, tanto chiaro quanto documentato.

Indice

Premessa dell'Editore

Prefazione di Salvo Mandarà

1. 1 settembre 1973
2. Il Comunista
3. La Massoneria
4. Il Nuovo Ordine Mondiale
5. Il Riformista
6. Berlusconi
7. Prodi
8. I Predecessori
9. La Riconferma
10. Antimafia
11. La Grazia
12. L'America
13. Monti
14. L'Impeachment

Conclusioni

Bibliografia

...

Un commento

  1. GIUSEPPE RAZZINO

    LO COMPRO certamente.

Rispondi a GIUSEPPE RAZZINO Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *