Solo 20 Aziende responsabili del 55% dei rifiuti di Plastica nel mondo!

di Alice Mattei

Sono dati impietosi quelli che arrivano dal report del Plastic Waste Makers Index, una specie di classifica mondiale delle aziende maggiormente responsabili dell’inquinamento da plastica.

Inquinamento plastica, una minaccia per la salute umana

Secondo il rapporto, solo 20 aziende sarebbero responsabili della produzione del 55% di tutti i rifiuti di plastica monouso generati a livello globale, con aziende petrolifere, chimiche e (a sorpresa) finanziarie, in cima alla lista.

Infatti, a quel che risulta, le prime posizioni nella classifica delle produzioni di plastica monouso spetterebbe a ExxonMobil, Dow, Sinopec, Indorama Ventures e Saudi Aramco. A seguire, alcune delle più grandi banche del mondo, come Barclays, JPMorgan Chase, Citigroup, Bank of America e HSBC, responsabili, secondo il report, di aver prestato circa 30 miliardi di dollari per la produzione di polimeri che realizzano prodotti in plastica monouso, come borse, bottiglie, posate di plastica, cannucce, imballaggi e maschere usa e getta.

Secondo il rapporto, il 98% della plastica monouso è costituito da combustibili fossili vergini, senza materiali riciclati. Il rapporto ha anche rilevato che la capacità globale di produrre polimeri vergini per materie plastiche monouso potrebbe aumentare di oltre il 30% nei prossimi cinque anni, con alcune aziende che prevedono di aumentare la produzione di polimeri vergini del 400%.

Gli autori del rapporto hanno definito queste società petrolchimiche, banche e istituzioni finanziarie “i ‘guardiani’ della produzione di plastica”. Il rapporto afferma: Queste aziende globali stanno prestando attenzione alla sostenibilità, ma quasi tutte hanno in programma di aumentare la loro capacità di produzione di plastica vergine piuttosto che ridurla. Nel 2019, oltre 130 milioni di tonnellate di plastica monouso sono finite come rifiuti.

Articolo di Alice Mattei

Fonte: https://it.businessinsider.com/solo-20-aziende-sono-responsabili-del-55-dei-rifiuti-di-plastica-nel-mondo/

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Gruppi sanguigni e combinazioni alimentari
di Piero Mozzi

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Preserva la tua salute attraverso un'alimentazione che si adatti in tutto e per tutto al tuo patrimonio genetico!

Secondo il dottor Mozzi c’è una correlazione tra l’appartenenza al proprio gruppo sanguigno e gli alimenti che mangiamo.

Il gruppo sanguigno è dato da un'impronta genetica precisa che distingue ogni individuo dagli altri, lo caratterizza e permette di capire come è fatto e come si comporta il nostro sistema immunitario.

È possibile utilizzare i quattro gruppi sanguigni 0, A, B, AB come una guida attendibile per scegliere un'alimentazione idonea a ognuno, che può consentire un miglioramento del proprio stato fisico e una riduzione del rischio di ammalarsi. Inoltre può aiutare a risolvere eventuali stati patologici.

In base alle caratteristiche genetiche di ogni singolo individuo, il dott. Mozzi ha individuato dei regimi alimentari ben precisi che promuovono il consumo di determinati cibi a discapito di altri, in base alla loro funzionalità, alla digeribilità e ai benefici che possono apportare all’organismo.

Oggi la dieta del dottor Mozzi compie 10 anni (2012-2022)! Per l'occasione il suo libro esce in una nuova edizione, con nuovi contenuti e nuove informazioni.

Le novità più importanti di questa edizione:

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  • indicazioni sulle modalità di consumo di ogni categoria di alimenti: quando consumarli, quante volte alla settimana e quando evitarli; 
  • note riguardanti le patologie più comuni derivanti dall’abuso di alcuni cibi;
  • suggerimenti pratici per limitare i danni derivanti dagli “sgarri” a tavola; 
  • aggiornamento delle liste degli alimenti con i cibi nuovi che oggi si trovano più frequentemente in commercio;
  • cenni di nutrizione per rendere più semplice la scelta degli alimenti e la composizione dei pasti; 
  • per ogni stagione dell’anno, uno schema alimentare con 5 giornate tipo; 
  • la suddivisione degli alimenti in benefici, da testare e sconsigliati è stata aggiornata in base alle osservazioni fatte negli ultimi dieci anni e ai cambiamenti avvenuti nell’industria alimentare spesso a discapito della qualità degli alimenti.
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