Perché ci piace così tanto lo Zucchero

Lo zucchero è la prima sostanza che assaggiamo quando veniamo al mondo. Il latte della mamma, infatti, infonde un’ondata zuccherina nel neonato, donandogli un senso di appagamento e di pienezza.

La dolcezza degli alimenti è da sempre collegata ad un senso di piacere e di benessere interiore. Perfino i primitivi erano sempre alla ricerca di alimenti dal gusto zuccherino, perché probabailmente davano loro l’idea di fare il pieno di energia e vitalità.

In molti la casi la “la voglia di qualcosa di dolce” fa riferimento ad un bisogno di affetto, tuttavia, generalizzare così è riduttivo. Ci sono soggetti appagati dal punto di vista affettivo, che manifestano un desiderio irrefrenabile di dolci, allo stesso modo, tale comportamento può manifestarsi in persone magre e grasse, in persone depresse e felici. È difficile trovare un denominatore comune per tutti.

Dalla prima poppata

Il latte dolce della mamma, dunque, è la prima sostanza che assaggiamo quando veniamo al mondo. Esso infonde un senso di appagamento e di pienezza al neonato, il cui cervello associa la presenza di zucchero ad un senso di benessere, e tale comportamento dura tutta la vita. Crescendo poi questa preferenza di gusto rimane, tanto che nessun bambino direbbe di no ad una caramella, ad un pezzo di cioccolata o ad un biscotto.

Il sapore dolce viene percepito dal bambino come un senso di sicurezza, come una gratificazione sensoriale che diventa presto un’abitudine. Tuttavia, la definizione del gusto inizia già nella pancia della mamma, il feto riesce, infatti, a valutare i cambiamenti nel liquido amniotico, già a partire dalla dodicesima settimana. Proprio per questo motivo, è buona norma che le donne non assumano troppo zucchero durante la gravidanza, poiché ciò potrebbe creare una dipendenza non voluta nel bambino.

Non esagerare con lo zucchero 

Recenti studi dimostrano che lo zucchero induce nel nostro organismo effetti di dipendenza equiparabili a quella di alcune droghe come, ad esempio, la cocaina. Il consumo di zucchero difatti indurrebbe dipendenza, abuso, desiderio compulsivo paragonabile a quello indotto da alcune sostanze stupefacenti. Il sapore dolce non è soggetto a meccanismi di repulsione naturale da parte del nostro organismo, cosa che avviene, invece, per il salato, con bocca secca e necessità di bere e per l’amaro, con sensazione di disgusto.

Le persone possono divorare intere stecche di cioccolata e volerne ancora di più. Si verificano infatti sintomi di abuso e craving, ovvero quel desiderio continuo di assumere una sostanza che ci porti beneficio immediato, tale sintomo è correlato al rilascio di oppioidi endogeni, da parte del nostro sistema nervoso.

Il consiglio finale

È bene ricordare che la prevenzione di malattie legate all’alimentazione, come il diabete e l’obesità, inizia sin da bambini. È sufficiente imparare a regolare la quantità di zucchero che si ingerisce, seguendo questi semplici consigli:

– mangiare zuccheri solo alla mattina, a colazione;

– eliminare lo zucchero dal caffè o per lo meno limitalo;

– quando si ha voglia di qualcosa di dolce, consumare un frutto che appaga ugualmente, ma non comporta un rialzo glicemico come lo zucchero semplice.

– evitare gli zuccheri alla sera: provocano eccitazione e potrebbero disturbare il sonno.

Fonte: https://www.afarma.it/shop/quanto-sei-dolce-perche-ci-piace-cosi-tanto-lo-zucchero/

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