Parigi 2024, Vescovo di Sanremo: ‘Cerimonia Aberrante, Vigliaccata Contro i Cristiani’

La cerimonia è stata “aberrante”, una “vigliaccata contro i cristiani”. Il vescovo di Sanremo, monsignor Antonio Suetta, si unisce alla protesta dei vescovi francesi.

“La prima cosa che mi viene da dire – dice all’Adnkronos il vescovo – è che è un tremendo segno di sudditanza ad una minoranza che impone un pensiero dominante.

Questo è terribile: come nelle più alte istituzioni non ci sia più il coraggio di dire una parola intelligente sul tema che le drag queen in generale esprimono, sulla teoria gender che sta imperversando”.

Il vescovo, che in più di una occasione ha preso le distanze da alcuni accadimenti, percepiti come blasfemi, durante le kermesse sanremesi, ritiene che questo ulteriore episodio in apertura dei Giochi olimpici sia segno di involuzione e di una decadenza esagerata. Poi c’è un altro aspetto: mi sembra una vigliaccata perché oggi prendersela con i cristiani non è andare controcorrente, non è prendersela col più forte ma è sfogare propri risentimenti assurdi su una realtà che numericamente e teologicamente ha una sua preziosissima consistenza, è autentica espressione di pace, dunque facile prendersela con chi non reagisce con la stessa moneta“.

L’apertura dei Giochi con la parodia dell’Ultima cena, in definitiva per Suetta è un “insulto all’intelligenza: il Papa ebbe a dire che la teoria gender è una aberrazione della mente umana”. “E che ora non esista spettacolo o manifestazione pubblica, anche ufficiale, che non si senta in dovere di ospitare in nome di una malintesa inclusività queste aberrazioni è davvero un segno di scarsa intelligenza”, argomenta.

Secondo il vescovo, la “riparazione si imporrà da sé nel senso che purtroppo magari è già tardi risalire la china ma naturalmente quando queste assurde dottrine avranno finito di fare danni mi auguro che l’umanità abbia un sussulto di dignità. Chi ha responsabilità politiche, educative sociali fa un pessimo servizio accettando di sdoganare queste cose“.

Polemiche e tweet si sono alzati solo dalla destra italiana: “Non mi stupisce perché il cosiddetto progressismo è malato di questa ideologia”, chiosa monsignor Antonio Suetta.

Fonte originale: https://www.adnkronos.com/sport/cerimonia-olimpiadi-chiesa-contro-parigi-2024_5fNvpWDS5PmPXYiYyhLqNQ

Visto su: https://www.imolaoggi.it/2024/07/27/parigi-2024-vescovo-di-sanremo-cerimonia-aberrante/

METAPOLITICA
Trasformazione globale e guerra fra potenze
di Daniel Estulin

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Un libro fondamentale per chi vuole comprendere i tempi che stiamo vivendo.

Non è un segreto che la società odierna stia attraversando una crisi di proporzioni inimmaginabili e, in termini geopolitici ed economici, nulla sarà come prima. La pandemia da Coronavirus ha solamente accelerato questo processo che era già in atto, dietro le quinte, da anni.

Ma dove sta andando il mondo?

Daniel Estulin, in questa esaustiva e profonda analisi, ci mostra ciò che le élite globali hanno pianificato nell’ombra per imporre un nuovo ordine mondiale. Gli scontri sono inevitabili e ogni giocatore vuole migliorare la sua posizione.

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La lettura di questo saggio non aiuta solo a intendere i tempi che stiamo attraversando, ma anche a prepararsi al terremoto che sta per sopraggiungere e che il conflitto in Ucraina ha reso irreversibile.

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La domanda più urgente a cui dobbiamo rispondere è se nell’affrontare la propria autodistruzione il genere umano sarà sufficientemente saggio da modificare il proprio destino e rinunciare al fallimentare paradigma attuale entro cui si vuole con solidare un impero mondiale ed i conflitti politici si risolvono con le guerre, o si sostituirà questo modello con un esempio etico che sia al tempo stesso, ispirazione dell’immaginazione e speranza per l’Uomo...

Malgrado intorno a noi si stiano formando nubi intense e scure, io guardo al futuro e vedo delle ragioni per sperare.

Stare vicino ad una montagna maestosa è una benedizione mista”, come segnala il filosofo palestinese Edward Said. “Se ne percepiscono allo stesso tempo sia la generosità dei pascoli che l’abbondanza dei pendii”, e senza dubbio non si può mai essere in grado di vedere dove si stia seduti: all’ombra di quale grandiosità? Nell’accogliente confort di quale certezza? Però, sì, c’è speranza.

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